Cerca

Cerca

CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Castello di sabbia" di Tiziana Furiesi

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

.

La Poesia del Giorno, di martedì 28 aprile 2025, è:

    CASTELLO DI SABBIA

    di TIZIANA FURIESI di Certaldo (FI)

    Passeggiando
    mi chiedono come sto
    ma io sono in un altro luogo
    poco più in là, vicino ma distante.
    In realtà...
    non riesco a vivere
    sono un castello di sabbia
    sono un castello di carte
    sono una foglia d'autunno,
    tremo all'arrivo
    dell'onda del mare
    vacillo all'arrivo
    dell'onda del cielo.
    Io sono acqua che scorre
    nelle correnti impetuose,
    tortuose, sottomarine.
    I miei occhi una diga
    che sta per cedere.
    La nebbia dell'Ade mi avvolge,
    caos primordiale la mia mente.

    Tre secondi per le mie emozioni,
    tre secondi per la mia vita...
    poi mi chiamo e rispondo:
    - Bene, grazie! -.

       

    Recensione

    I versi dipingono un'immagine potente di fragilità interiore e di smarrimento emotivo. L’autrice, con un linguaggio semplice ma intenso, ci conduce dentro un flusso di pensieri e sensazioni che parlano di un'esistenza sospesa tra la realtà e la consapevolezza di un mondo interiore che non trova pace.


    L'inizio del componimento ci presenta una passeggiata, una scena che sembra all'apparenza normale, ma che subito rivela un distacco profondo: l'io poetico non è mai veramente presente, è altrove, intrappolato in una dimensione parallela che sembra lontana eppure vicina. L’immagine del "castello di sabbia" è particolarmente significativa, poiché simboleggia la fragilità e l'instabilità dell'essere, un edifico che non può durare, che rischia di essere spazzato via in ogni momento.


    Le successive metafore, come il "castello di carte" e la "foglia d'autunno", rafforzano questa sensazione di precarietà esistenziale, di una vita che non riesce a radicarsi e che è costantemente minacciata da forze esterne. Le immagini dell’acqua, delle onde del mare e del cielo, della diga che sta per cedere, tutti simboli di un inevitabile disfacimento, ci fanno immergere in un'esperienza emotiva intensa e tormentata. La mente dell'autrice appare come un caos primordiale, incapace di trovare ordine o serenità.


    L’elemento più stridente nella poesia è il contrasto tra la realtà esterna e l’interiorità del soggetto, con il finale che segna una sorta di scissione: la risposta a chi chiede come sta è “Bene, grazie!”, un meccanismo di autoprotezione, di facciata, che cerca di nascondere il turbamento e la sofferenza.


    In questa poesia, Tiziana Furiesi non cerca soluzioni, ma piuttosto ci invita a riflettere sulla condizione di fragilità e instabilità che può attraversare l'animo umano, portando il lettore a un’analisi profonda della propria esistenza, del continuo conflitto tra il mondo esterno e quello interiore. L’immagine finale, con la mente immersa nella nebbia dell’Ade, ci lascia con la sensazione di una realtà che sfugge e che, nonostante gli sforzi per mascherarla, rimane inaccessibile e profonda.

    Commenti scrivi/Scopri i commenti

    Condividi le tue opinioni su Buonasera24

    Caratteri rimanenti: 400

    Commenti all'articolo

    • bmarfe

      29 Aprile 2025 - 13:28

      La poesia trasmette un profondo senso di fragilità e distacco. Le immagini richiamate evocano precarietà esistenziale. Il "non riesco a vivere" iniziale e la descrizione interiore come "caos primordiale" sottolineano un malessere radicato. Il contrasto tra l'apparenza "Bene, grazie!" e la realtà interiore accentua la vena pessimistica e la difficoltà di connettersi con il mondo esterno..

      Report

      Rispondi

    Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

    Termini e condizioni

    Termini e condizioni

    ×
    Privacy Policy

    Privacy Policy

    ×
    Logo Federazione Italiana Liberi Editori