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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Alessio Di Cerchio, Fabrizio Casapietra e Lorenzo Gabriel Paoletti

Poesia del Giorno

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera24: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate giovedì 17 aprile 2025 sono:

  • Vicina lontananza di Alessio Di Cerchio di Pescina (AQ);
  • A che sto pensando di Fabrizio Casapietra di Genova;
  • Cobalto di Lorenzo Gabriel Paoletti di Montefiascone (VT).

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VICINA LONTANANZA

Ascoltami se io dovessi andare lontano
tanto da lasciarti un bacio
chiuso in una mano
come una cospirazione di sogni
che non lascerai andare con me
ma che ricorderanno me
nel silenzio vivo.
Le stagioni saranno il passaggio
che segnerà una vita nuova
vista da te su una panchina
dove batterà sempre il sole.
E suoneranno le viole
come un dolce canto,
sbocceranno fiori sulle aiuole
dopo un triste pianto,
parleranno di noi i gesti, le parole,
che del tuo amor
ti ho dato in cambio.

di ALESSIO DI CERCHIO di Pescina (AQ)

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Recensione


I versi esplorano la separazione e la persistenza dei legami affettivi con un linguaggio sensibile e delicato. La poesia presenta una distanza fisica, ma anche una connessione intangibile che trascende il tempo e lo spazio. Il bacio “chiuso in una mano” diventa simbolo di un gesto che, pur non essendo condiviso, rimane come segno indelebile di memoria. Le stagioni, come metafora del passare del tempo, segnano il passaggio verso una nuova vita, con l’immagine della panchina che rappresenta attesa e speranza, sotto un sole che continua a riscaldare. Anche la natura, con le viole che suonano e i fiori che sbocciano, racconta una bellezza che si rigenera, nonostante il dolore. La fioritura diventa simbolo di rinascita e di un amore che persiste nei gesti e nelle parole. La poesia di Alessio Di Cerchio, pur nel suo tono intimo, invita alla riflessione sulla forza dei ricordi e sul legame che sopravvive al tempo. Le immagini, semplici ma potenti, danno alla poesia una qualità universale, dove ogni verso trasforma la lontananza in un legame invisibile ma indissolubile. Il contrasto tra il dolore della separazione e la bellezza che nasce da esso aggiunge profondità e intensità all’intero componimento.


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A CHE STO PENSANDO

A che sto pensando,
di occhi socchiusi, rintocchi
diffusi, luci perimetrate
sormontate di case senza spose
ed estuari scuri: coriandoli
carambolanti di conoscenza,
infastidiscono soqquadri cavalcanti
tra fili intirizziti, stele di hittiti
allucinati come pulcini
appena nati... nell'intrigante
irrealtà della realtà, spada a metà
ormai, ha imparato a non fare caso
a mete senza rete, larghe e strette
maglie di ansiose dispersioni-
aspersioni che si credono più libere
con troppa, dura, durata.

di FABRIZO CASAPIETRA di Genova

Recensione

È una poesia che cattura il flusso confuso e frammentato dei pensieri attraverso un linguaggio denso e visionario. Il poeta esplora la complessità della mente umana e le sue inquietudini, descrivendo uno stato di percezione alterata, in cui realtà e irrealtà si intrecciano in un susseguirsi di immagini disturbanti e surreali. L’inizio della poesia introduce una riflessione introspettiva, con l’immagine di occhi socchiusi che suggerisce uno stato di sonno o di assenza, e un susseguirsi di rintocchi e luci che circoscrivono un paesaggio mentale sfocato. Le “case senza spose” e gli “estuari scuri” contribuiscono a creare un’atmosfera di solitudine e disorientamento. I “coriandoli carambolanti di conoscenza” sembrano rappresentare pensieri che si frantumano e sfuggono, per poi rivelarsi nella loro inutilità o nel loro eccesso. L’uso di immagini fortemente evocative, come le “stele di hittiti allucinati” e i “pulcini appena nati”, accentua il contrasto tra la realtà tangibile e quella astratta, creando un paesaggio mentale dove le percezioni si mescolano, generando un effetto di straniamento. La “spada a metà” simboleggia forse una rottura interiore, mentre l’invito a non fare caso a “mete senza rete” suggerisce una sorta di rassegnazione di fronte alla mancanza di direzione chiara. 

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COBALTO

Cielo dipinto con il tuo sorriso,
ombre danzano nel tuo abbraccio,
bacio dolce come miele,
amore eterno, mia dolce Elena,
luce che splende nei miei sogni,
ti porterò sempre nel cuore,
onde di emozioni che ci avvolgono.

di LORENZO GABRIEL PAOLETTI di Montefiascone (VT)

Recensione

La poesia celebra l'amore con immagini semplici, ma potenti e cariche di emozione. Il poeta crea un paesaggio emotivo in cui ogni elemento, dalla luce al bacio, sembra convergere nell’intensità di un abbraccio. L'amata, descritta come "mia dolce Elena", diventa il fulcro di tutto: il cielo stesso si colora del suo sorriso, e le ombre danzano nella sua presenza, suggerendo un legame profondo e simbiotico, quasi come se il mondo stesso si piegasse all’intensità di questo amore. La dolcezza del bacio, paragonato al miele, è simbolo di un amore che non solo nutre, ma che rimane dolce e persistente nel tempo. La ripetizione di immagini di luce – come quella che "splende nei miei sogni" – enfatizza la luminosità del sentimento, una presenza che non svanisce mai e che diventa un faro, una guida nei momenti di buio. Il poeta afferma con certezza che porterà sempre l’amata nel cuore, a testimonianza di un amore che va oltre l’effimero e si radica nell'intimità più profonda. Le "onde di emozioni che ci avvolgono" completano l’immagine di un legame che si fa tangibile, come un mare che avvolge i corpi e l'anima, e che rappresenta la forza travolgente e l’infinita bellezza dell'amore. La poesia di Lorenzo Gabriel Paoletti trasmette una sensazione di serenità, di pace, come se il legame tra i due amanti fosse un rifugio sicuro dove ogni emozione trova la sua casa, dove l'amore diventa un porto tranquillo in cui riposare.

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