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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Cento piccole nuvole" di Adriana Cressi

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 26 marzo 2025, è:

    CENTO PICCOLE NUVOLE

    di ADRIANA CRESSI di Trieste

    Una conchiglia aperta
    ha tanta sete
    anche noi si attende
    mentre il cielo fugge
    La terra bagnata
    respira ancor di buono
    Un uomo passa, tira avanti
    e guarda in basso...
    Schiva un sasso
    ma quel sasso non è solo
    Un pensiero torna
    a ridisegnar quel cielo
    di sa di coltivare
    il suo destino

       

    Recensione

    I versi offrono un quadro essenziale e al tempo stesso evocativo, in cui pochi elementi bastano a delineare un'atmosfera sospesa tra attesa e riflessione. La sua poesia non descrive una scena statica, ma un fluire di immagini che si intrecciano in una dimensione intima e simbolica.


    Il componimento si apre con un'immagine delicata e al contempo potente: "Una conchiglia aperta ha tanta sete". La conchiglia, che solitamente custodisce il mare al suo interno, qui appare vuota, esposta e bisognosa. È una figura che richiama un desiderio incolmabile, una sete che non è solo fisica, ma anche spirituale. Questo primo verso suggerisce il senso di attesa e di mancanza che percorre l’intera poesia.


    Il secondo verso, "Anche noi si attende mentre il cielo fugge", rafforza questa sensazione di sospensione. L'attesa non è un atto passivo, ma un’esperienza condivisa, quasi inevitabile. Il cielo che fugge sembra simboleggiare il tempo che scorre inarrestabile, mentre l’essere umano, piccolo di fronte all’immensità, può solo osservarne il passaggio.


    Poi la scena si sposta verso un dettaglio più concreto: "La terra bagnata respira ancor di buono". Qui la poesia si fa tattile, sensoriale: si avverte il profumo della terra umida dopo la pioggia, si percepisce il respiro della natura che assorbe l’acqua e ne trattiene il ricordo. È un’immagine di rinnovamento, ma anche di fragilità, come se la vita stessa fosse sospesa tra la permanenza e il cambiamento.


    Quando compare la figura dell’uomo che passa, lo sguardo si abbassa. "Tira avanti e guarda in basso", come se la grandezza del cielo in fuga non gli appartenesse, come se il suo orizzonte fosse più terreno, più concreto. Il suo gesto – "Schiva un sasso" – sembra casuale, ma il poeta non lo lascia passare inosservato. "Quel sasso non è solo": un dettaglio apparentemente insignificante si carica di significato. Forse è un simbolo della solitudine, forse rappresenta ciò che spesso ignoriamo nel nostro procedere quotidiano.


    E poi arriva il pensiero che torna, il pensiero che "ridisegna il cielo". Qui la poesia si allarga di nuovo, si riallaccia all’inizio, chiudendo il cerchio. Non è il cielo a cambiare, ma lo sguardo di chi lo osserva. L’ultimo verso, "di sa di coltivare il suo destino", suggerisce una presa di coscienza: l’uomo, pur immerso nel fluire degli eventi, ha la possibilità di lasciare un segno, di dare forma al proprio cammino.

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    • bmarfe

      26 Marzo 2025 - 10:11

      Un piccolo scrigno di immagini evocative e di riflessioni sottili sulla vita, sull'attesa, sulla speranza e sulla capacità di superare gli ostacoli, sia fisici che interiori. Il verso sull'uomo e il sasso è un'immagine potente che ci invita a riflettere sulla nostra capacità di vedere oltre l'apparenza e di riconoscere il significato nascosto delle cose.

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