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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Animo mio" di Matteo Laganà

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 22 marzo 2025, è:

    ANIMO MIO

    di MATTEO LAGANÀ di Melito di Porto Salvo (RC)

    Di fuoco avvampò il mio animo,
    prigioniero dei sogni antichi
    arroccati nell’inconscio bambinesco.
    La civetta sorvolò il mesto mattino
    languido per la brina azzurrina
    pencolante dai comignoli fumanti.
    In questa visione scorsi un quid sublime
    nell’andirivieni di una vita già consunta.
    Nulla chiesi, nulla ebbi
    solo il domani mi riscatterà.

       

    Recensione

    I versi si distinguono per un'intensità emotiva profonda, capace di trasmettere un senso di inquietudine e di trasformazione interiore. I versi iniziali dipingono un’anima in fermento, attraversata da fiamme simboliche che richiamano antichi sogni e un passato radicato nell’infanzia. L'uso di un lessico ricercato e immagini vivide amplifica il coinvolgimento emotivo, immergendo il lettore in un viaggio intimo e tormentato.


    L’immagine della civetta, creatura notturna e sapienziale, introduce un’atmosfera sospesa tra malinconia e presagio, mentre il paesaggio descritto — con il mattino avvolto nella brina e i comignoli fumanti — conferisce alla scena un senso di staticità che contrasta con il tumulto interiore del poeta. Il connubio tra elementi naturali e stati d’animo conferisce ai versi una dimensione onirica, quasi metafisica, in cui il tempo sembra dilatarsi tra il passato e l’attesa del futuro. 


    Il cuore del componimento si concentra sulla consapevolezza del tempo e sulla precarietà dell’esistenza, sintetizzata in pochi versi incisivi: "Nulla chiesi, nulla ebbi, solo il domani mi riscatterà." Qui emerge una riflessione sulla condizione umana, sul peso delle esperienze e sull’attesa di un futuro capace di restituire senso e riscatto. Laganà sembra suggerire che il presente sia solo un passaggio, una fase intermedia in cui si accumulano segni e silenzi, mentre il domani rimane l’unica promessa di rinascita e cambiamento. 


    Con uno stile raffinato e immagini di forte impatto, Matteo Laganà riesce a trasmettere un’introspezione profonda, lasciando al lettore uno spazio di riflessione e immedesimazione. La sua scrittura, sospesa tra concretezza e astrazione, invita a leggere oltre le parole, a cogliere le sfumature di un’anima in perenne ricerca di sé.

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