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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Venere" di Elisa Giusto

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 12 febbraio 2025, è:

    VENERE

    di ELISA GIUSTO di Montagnana (PD)

    Asse longitudinale
    reso ematico rivolo
    da un trauma originale.
    Dolore ereditato
    che aumenta, esponenziale,
    ad ogni nuovo colpo.
    Vivo sul patibolo
    d'ogni mio ricordo.
    Ma è bellezza ancestrale
    la nuda verità che vesto.
    Oro colato su corpo straziato
    da ogni giorno somatizzato.
    Venere che rinasce
    dal suo stesso sangue,
    riemerge da auree acque
    e sorride. Decide
    di non piangere
    ma splendere e vivere.

       

    Recensione

    I versi si distinguono per la loro intensità espressiva e per l’uso di immagini potenti che trasmettono un percorso di trasformazione profonda. I versi brevi e incisivi scandiscono un cammino segnato dalla sofferenza, che si stratifica nel tempo, diventando un'eredità che si rinnova e si amplifica.


    Il lessico ricercato e l’andamento ritmico serrato rafforzano il senso di una lotta interiore, in cui il dolore non è solo una ferita individuale, ma una condizione tramandata e amplificata dalle esperienze vissute. L’accostamento tra il sangue e l’oro suggerisce una metamorfosi: ciò che è stato fonte di tormento si tramuta in un elemento prezioso, un segno di rinascita.


    Il riferimento a Venere, simbolo di bellezza e rinascita, introduce una dimensione mitologica che arricchisce il testo. La dea, qui, non emerge dal mare incontaminato, ma dalle proprie ferite, scegliendo di trasformare la sofferenza in nuova luce. L'atto finale della poesia non è un lamento, ma una decisione: quella di vivere con intensità, lasciandosi alle spalle il dolore senza rinnegarlo.


    Attraverso una scrittura intensa e suggestiva, Venere racconta una rinascita che nasce dalla consapevolezza e dalla forza interiore, offrendo un’immagine di bellezza che non si piega alla fragilità, ma la trasforma in splendore. Elisa Giusto dipinge con le parole un quadro di rinascita che risuona con chiunque abbia vissuto un cammino di dolore e riscoperta.


    Questa poesia lascia nel lettore un senso di ammirazione per la capacità di trasformare la sofferenza in luce, ricordandoci che la bellezza più autentica nasce proprio dalle cicatrici della vita. Ogni parola si fa carico di un’emozione densa, trasmettendo una forza che va oltre il semplice significato dei versi.


    L’equilibrio tra lirismo e concretezza rende il testo coinvolgente e universale, capace di parlare a chiunque abbia sperimentato la fatica di ricostruirsi. Venere non è solo una poesia, ma un messaggio di rinascita che invita a non arrendersi e a riscoprirsi più forti.

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