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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Tramonto dei sensi" di Teresa Boccacini

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 11 febbraio 2025, è:

    TRAMONTO DEI SENSI

    di TERESA BOCCACINI di Castellammare di Stabia (NA)

    Dovevano essere giorni di luce
    mani tese a cercare l’altro
    sguardi timidi
    rinascita
    dolcezza mescolata ai sensi

    Rughe e cicatrici distese nei sorrisi…
    braccia stanche avrebbero ritrovato
    forza negli abbracci
    gambe intrecciate in giochi amorosi
    baci lenti

    Ma l’alba sorniona
    ha sorpreso i nostri sogni
    e ha coperto i nostri capi d’argento
    braccia stanche abbracciano il vuoto
    …. e senza forza
    gambe tristi vanno incontro alla sera.

       

    Recensione

    Un delicato affresco del tempo che scorre e trasforma le promesse in ricordi, i desideri in malinconia. L’autrice costruisce un contrasto struggente tra l’attesa luminosa di un futuro colmo di dolcezza e l’inevitabile declino segnato dal trascorrere degli anni.


    Nei primi versi, la luce della speranza illumina gesti semplici e profondamente umani: mani tese, sguardi timidi, rinascita. Il lessico scelto evoca un’intimità fatta di contatto e presenza, di corpi che si cercano e si ritrovano nella complicità degli abbracci e nella lentezza di baci che sembrano voler fermare il tempo.


    Ma è proprio il tempo, con il suo passo inesorabile, a imporsi nella seconda parte della poesia. L’alba, che altrove potrebbe essere simbolo di nuova vita, qui diventa un presagio silenzioso della fine: sorprende i sogni, spegne il vigore, tinge i capelli d’argento. Il corpo, un tempo protagonista del desiderio e della passione, ora si scopre fragile, le braccia stringono il vuoto, le gambe avanzano stanche verso il crepuscolo.


    Il verso finale chiude il cerchio con una nota di struggente consapevolezza. L’autrice non si abbandona al rimpianto, ma racconta con sensibilità e delicatezza un momento di transizione inevitabile, in cui il desiderio si dissolve lasciando spazio alla quieta accettazione del tramonto. La malinconia si insinua tra le parole senza mai appesantirle, rendendo la poesia un sussurro che accompagna il lettore nella riflessione sulla caducità dell’esistenza.


    L’equilibrio tra immagini luminose e toni più crepuscolari dona al componimento una bellezza sospesa, che risuona nella mente anche dopo la lettura. In questo gioco di luci e ombre, "Tramonto dei sensi" di Teresa Boccacini si fa specchio di un’esperienza universale, in cui ciascuno può ritrovarsi, riconoscendo nelle parole dell’autrice la dolcezza e la malinconia del tempo che passa.

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