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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Siamo l'impero alla fine della decadenza" di Loredana Borghetto

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 20 gennaio 2025, è:

    SIAMO "L'IMPERO DELLA DECADENZA"

    di LOREDANA BORGHETTO di Sedico (BL)

    Quando ogni battaglia si consuma in asettiche lontananze
    e nessuno ha voglia di cambiare la storia
    quando i confini sono muri e filo spinato
    e i porti fortezze impenetrabili
    quando il silenzio invade strade d’ingiustizia
    quando ci chiudiamo nei nostri rifugi
    e lasciamo che le ferite diventino piaghe infette
    quando la poesia si fa artificio che plasma gioielli
    di scena con vuote parole e bugiarde
    allora davvero siamo “l’impero alla fine della decadenza
    se novelli rabdomanti non faranno sgorgare
    fiumi d’umanità inghiottiti in carsiche doline.

       

    Recensione

    La poesia si configura come un grido d’accusa contro l’indifferenza e l’inaridimento dell’umanità. Il componimento si struttura attorno a una serie di immagini incisive, che delineano un mondo segnato dalla chiusura, dalla paura e dalla perdita di valori fondanti.


    La ripetizione martellante di quando scandisce la progressione di un declino che appare inarrestabile: le battaglie si svolgono a distanza, i confini diventano invalicabili barriere, il silenzio si diffonde laddove regna l’ingiustizia. Il lessico scelto dall’autrice è netto, privo di orpelli, proprio per sottolineare la gravità del quadro delineato.


    Uno degli aspetti più significativi della poesia è il riferimento alla poesia stessa, che, anziché essere strumento di verità e rivelazione, rischia di trasformarsi in artificio sterile, incapace di incidere sulla realtà. Questo passaggio introduce una riflessione metapoetica amara, che mette in discussione il ruolo della parola in un’epoca che sembra svuotarla di significato.


    Il verso che riprende l’espressione di Paul Verlaine, l’impero alla fine della decadenza, diventa la chiave di lettura dell’intero testo: una civiltà ormai al tramonto, logorata dall’egoismo e dall’apatia. Eppure, l’ultima immagine apre uno spiraglio di speranza: i novelli rabdomanti potrebbero ancora riportare alla luce l’umanità soffocata, far riemergere quei fiumi inghiottiti che attendono di scorrere di nuovo.


    Con questa poesia, Loredana Borghetto costruisce un quadro nitido e spietato della contemporaneità, ma allo stesso tempo lancia un monito: il declino non è irreversibile, a condizione che qualcuno sappia ancora cercare e riconoscere il valore della solidarietà e dell’impegno.

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