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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Borghi" di Katiuscia Di Michele

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 13 gennaio 2025, è:

    BORGHI

    di KATIUSCIA DI MICHELE di Cappelle sul Tavo (PE)

    Ghermisco l'odore acre di un passato remoto,
    esalato da pareti di vita intrisi di storia...
    Il fruscìo di un pensiero affacciato sul cuore,
    bussa ai portoni serrati dietro un silenzio esondato sulla gradinata...
    e permeato tra le mura in pietra.
    Eco di giorni lontani,
    di usi e costumi dismessi,
    veleggiano tra i vicoli della mia fanciullezza...

       

    Recensione

    La poesia cattura l’essenza di un passato intimo e collettivo attraverso immagini ricche e suggestive. Il componimento si apre con l'odore acre di un tempo remoto, una sensazione concreta che subito trasporta il lettore in uno spazio denso di memoria. La scelta del lessico, con termini come "ghermisco" e "esalato", conferisce al testo un carattere quasi tangibile, restituendo al ricordo una fisicità che si può percepire con i sensi.


    Il cuore del componimento risiede nel delicato intreccio tra spazio e tempo. Il “fruscìo di un pensiero” che bussa ai portoni serrati richiama un dialogo sospeso tra l’intimità del poeta e le mura di pietra che testimoniano un passato ormai distante. Questo dialogo si espande in un gioco di echi che collega la dimensione personale a quella collettiva, accennando agli "usi e costumi dismessi" che permeano i vicoli della fanciullezza.


    La struttura dei versi, scanditi da pause riflessive e immagini poetiche, accompagna il lettore in un viaggio malinconico ma non privo di dolcezza. L'uso di aggettivi come “acri” e “serrati” crea un contrasto con la leggerezza dei pensieri che veleggiano, lasciando intravedere la dicotomia tra il peso della storia e la vitalità dei ricordi.


    Katiuscia Di Michele costruisce un microcosmo in cui la memoria non è mai ferma, ma scorre attraverso mura, gradinate e vicoli, donando al lettore uno scorcio intimo e universale al tempo stesso. La poesia è un omaggio ai luoghi che ci hanno plasmato, una celebrazione della loro capacità di parlare anche attraverso il silenzio.

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