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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"La mia paura più grande" di Barbara Superina

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 31 dicembre 2024, è:

    LA MIA PAURA PIÙ GRANDE

    di BARBARA SUPERINA di Novi Ligure (AL)

    Scoprire di non avere nulla di speciale.
    Mi spaventerebbe essere normale
    e non riuscire a far emergere il mio splendore
    in mezzo a quel regolar grigiore
    che mi soffoca inconsapevolmente:
    perché agli altri non frega niente,
    ma io a me stessa non posso permettere
    di spegnermi ed i miei canti smettere
    sol perché la mediocrità giù mi trascina
    e non mi consente d’esser di me stessa l’eroina.
    Penso a quella bambina che ormai più non esiste,
    penso alla sua grande fame di conquiste,
    nutriva il suo cervello di ambizioni
    ma sapeva che servivano anche le realizzazioni
    per tenere viva la sua anima
    e frenare quella disperata lacrima
    che dall’ocular dimora fuoriusciva
    ma a trovar pace non riusciva
    su quei fogli scarabocchiati
    da righe e correzioni straziati.
    Come posso deluderla?
    No, la gloria nella sua offuscata vista deve includerla,
    non permetterò che per nulla abbia vissuto
    e che il suo ardore di speranza resti muto;
    di strade tortuose ne percorrerò tante,
    ma cadere e farmi male, sì, è la mia paura più grande.

       

    Recensione

    La poesia esplora una profonda riflessione sull'identità, l'autenticità e il timore di essere sopraffatti dalla mediocrità. Il tema centrale è il desiderio di non soccombere alla banalità della vita quotidiana e di mantenere acceso il fuoco dell'ambizione e della speranza. Il testo si apre con una dichiarazione di paura, quella di "scoprire di non avere nulla di speciale", che svela un'angoscia esistenziale radicata nel bisogno di distinzione e riconoscimento.


    L'autrice si scosta dalla monotonia dell'esistenza ordinaria, evidenziando la paura di essere inghiottita dal "regolar grigiore" che la soffoca, un grigiore che sembra allontanare il suo "splendore". La lotta contro la mediocrità diventa un atto di difesa contro l'annichilimento della propria essenza. Nonostante l'indifferenza degli altri, l'autrice si rifiuta di cedere alla disperazione e di smettere di cantare la propria verità, simbolo di un bisogno incessante di esprimere se stessa e di restare fedele a ciò che è.


    Un altro aspetto interessante è il richiamo al passato, con il pensiero alla "bambina che ormai più non esiste", una figura che incarnava la sete di ambizione e la voglia di raggiungere traguardi. Questo rimando a un sé passato funge da monito, un invito a non tradire quella parte di sé che aspirava alla realizzazione. Le "conquiste" non sono solo ambizioni, ma rappresentano la necessità di trasformare i sogni in realtà, per evitare che l'anima resti vuota e inascoltata.


    Il finale della poesia di Barbara Superina rivela una consapevolezza dolorosa: la paura più grande dell'autrice non è tanto il fallimento, ma il deludere quella parte di sé che ha sempre creduto nella possibilità di cambiare, di crescere, di diventare. "Cadere e farmi male" rappresenta un rischio accettato, forse addirittura necessario, nel percorso verso la piena realizzazione.

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