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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Se fossi Taranto" di Gaia Quero

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 25 dicembre 2024, è:

    SE FOSSI TARANTO

    di GAIA QUERO di Taranto

    Se fossi Taranto stasera
    sarei una folla
    in processione
    Se fossi Taranto sarei
    il silenzio dei perdoni
    corpo tremante
    dalla sinfonia delle trombe
    che risale dallo stomaco
    scandita dai colpi di tamburo
    se oggi fossi Taranto
    sarei una bambina
    con l'odore delle pettole
    tra i capelli
    osserverei dal balcone
    la folla vociante
    invadere piazza Carmine
    se fossi Taranto
    sarei un raggio di sole
    in un cielo azzurro
    se fossi Taranto
    sarei una barca di pescatori
    corrosa dal sale marino
    se fossi Taranto
    non l'avrei saputo
    e non sarei qui

       

    Recensione

    Un'ode alla città pugliese, che viene personificata e dipinta con immagini vivide e cariche di sentimento. Attraverso un linguaggio evocativo e simbolico, l'autrice esplora le molteplici identità e le profonde radici culturali di Taranto.


    Il componimento si apre con la descrizione di una "folla in processione", una scena che rimanda alle tradizioni religiose e sociali della città. Questo tema è ulteriormente sviluppato con l'immagine del "silenzio dei perdoni", evocando il senso di sacralità e di raccoglimento spirituale, in contrasto con la "sinfonia delle trombe" e i "colpi di tamburo" che scandiscono il ritmo della vita cittadina.


    Gaia Quero cattura l'essenza della città anche attraverso i piccoli dettagli della quotidianità, come "una bambina con l'odore delle pettole tra i capelli". Questo verso porta il lettore direttamente nei vicoli di Taranto, tra i profumi delle tradizioni culinarie e le voci della gente che animano le strade e le piazze, in particolare la "piazza Carmine".


    La personificazione di Taranto continua con la descrizione del "raggio di sole in un cielo azzurro", simbolo di speranza e di bellezza naturale. Allo stesso modo, l'immagine di una "barca di pescatori corrosa dal sale marino" rappresenta la durezza e la resistenza della città, segnata dalla vita e dal lavoro sul mare.


    La conclusione della poesia è particolarmente potente: "se fossi Taranto non l'avrei saputo e non sarei qui". Questo verso finale riflette un senso di appartenenza e identità così profondo che diventa quasi inconcepibile immaginare l'esistenza senza di essa. Taranto non è solo un luogo fisico, ma una parte intrinseca dell'essere.


    La poesia è una celebrazione intima e sentita di una città con una ricca eredità culturale e umana. La poesia trasmette un forte senso di identità e di legame con il luogo, facendo emergere le emozioni e i ricordi legati a Taranto in modo autentico e toccante.

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