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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Ciò che gli altri vedono è la corteccia dell’albero" di Raymonde Simone Ferrier

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 9 dicembre 2024, è:

    CIÒ CHE GLI ALTRI VEDONO È LA CORTECCIA DELL'ALBERO

    di RAYMONDE SIMONE FERRIER di Bologna

    Ciò che vedono sono i suoi rami statici,
    le sue foglie infreddolite, un po’ raggrinzite,
    i suoi germogli privi di movenze, quasi appassiti.
    Ma l’occhio è limitato, non possiede linfa né narici,
    intravede la sola contingente stagione,
    non ha cuore atto a svelare una floreale evoluzione.
    Io sono del tronco dell’albero la profonda vivisezione;
    dell’esistenza la prova, l’essenza, la ragione.
    Sono i suoi sofferti e raggianti cerchi concentrici,
    sono tutti i volti miei, i loro sorrisi e le loro cicatrici,
    i loro originali lievi lineamenti
    e quelli dal passare del tempo scavati,
    ineluttabilmente distorti.
    Ma sono tutta l’Anima sempre messa
    ad assomigliare –interiormente– solo a me stessa.

       

    Recensione

    I versi invitano a riflettere sulla profondità dell'essere umano rispetto alla superficialità con cui spesso viene percepito. La poetessa descrive l'albero con i suoi rami statici, le foglie infreddolite e i germogli quasi appassiti, simboli di una realtà esterna e apparente. Questa visione limitata rappresenta la percezione superficiale, incapace di cogliere la vera essenza e il potenziale di evoluzione che risiede all'interno.


    L'autrice si pone come la vivisezione profonda del tronco dell'albero, esplorando l'esistenza nei suoi cerchi concentrici, simboli dei diversi volti e delle esperienze della vita. Questi cerchi rappresentano tanto le gioie quanto le cicatrici, i sorrisi e i segni lasciati dal tempo, rivelando una bellezza intrinseca che va oltre l'apparenza. La profondità del tronco diventa una metafora della complessità interiore, suggerendo che ogni strato di esperienza aggiunge valore e significato alla vita.


    La conclusione della poesia sottolinea l'importanza dell'anima, che resta fedele a sé stessa nonostante i cambiamenti esterni. L'invito implicito è quello di guardare oltre la superficie per riconoscere la vera essenza e l'intrinseco valore di ogni essere. Raymonde Simone Ferrier suggerisce che la vera comprensione e apprezzamento di una persona richiedono uno sguardo più profondo, capace di andare oltre ciò che è immediatamente visibile.


    In questo componimento, la poetessa riesce a trasmettere con delicatezza e profondità la complessità dell'essere umano, celebrando l'autenticità e la bellezza interiore che sfugge all'occhio superficiale. Il suo messaggio risuona come un invito a coltivare una visione più empatica e attenta, capace di apprezzare la ricchezza nascosta in ogni individuo.

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