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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Figlio, perdonami" di Maurizio Albarano

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 25 novembre 2024, è:

    FIGLIO, PERDONAMI

    di MAURIZIO ALBARANO di Marigliano (NA)

    Figlio, perdonami
    per il tempo che non ti ho concesso
    quando la luna era piena
    o gli occhi del cielo
    lacrimavano gocce di pianto...
    Non seppi di stagioni impazzite
    né di solitudini bagnate in riva al mare
    dove il muto pensiero
    diluiva in silenzio il mistero del vento...
    Non vidi l’alba dei tuoi giorni acerbi
    il volto colorato del cielo azzurro
    dove tu farfalla sparivi tra le nuvole
    né di sentire il tuo canto triste
    come una preghiera che colmava
    la quiete di una deserta chiesa!
    Non mi raggiunse, mio Dio,
    il tuo grido in seno alla tormenta
    vuoto di memoria ricolmo di fierezza
    a varcare spazi infiniti
    di aurore addolcite di fresca gioventù...
    Perdonami
    per le ore attese sulla soglia
    ad aspettare il mio ritorno
    nei pigri e fiochi lampi del crepuscolo...
    Ma sopra i nostri sguardi
    al colmo della quiete di un temporale
    l’arcobaleno ci sorride ancora
    coi suoi colori, con i suoi guizzi.
    Così ci stupiamo guardandoci negli occhi.
    Ed è come se tutto cominciasse soltanto adesso!

       

    Recensione

    Una toccante meditazione sul rimpianto e il perdono, un viaggio emotivo attraverso i sentimenti di un genitore che riflette sulla mancanza di tempo trascorso con il proprio figlio.


    Il poeta inizia esprimendo un doloroso pentimento per il tempo non concesso, dipingendo immagini vivide della luna piena e delle lacrime del cielo, simboli di momenti persi e di emozioni non condivise. La scelta delle parole crea un'atmosfera malinconica, riflettendo il senso di colpa e la consapevolezza delle stagioni passate senza la presenza del genitore.


    La poesia continua descrivendo l'inconsapevolezza del poeta riguardo alle solitudini e ai pensieri silenziosi del figlio, paragonati al mistero del vento. L'autore usa metafore naturali per rappresentare le esperienze e i sentimenti del figlio, come l'alba dei giorni acerbi e il volto colorato del cielo azzurro. Questi versi evocano un senso di bellezza e transitorietà, con il figlio paragonato a una farfalla che sparisce tra le nuvole.


    Il dolore e il rimpianto diventano ancora più intensi quando il poeta riconosce di non aver sentito il canto triste del figlio, una preghiera che riempiva la quiete di una deserta chiesa. Questo verso evidenzia la distanza emotiva tra il genitore e il figlio, un vuoto che il poeta cerca di colmare con le sue parole.


    Il momento culminante della poesia è il riconoscimento del grido del figlio, un grido pieno di fierezza che attraversa spazi infiniti. Qui, il poeta riconosce la forza e la resilienza del figlio, nonostante l'assenza del genitore.


    Il componimento di Maurizio Albarano si conclude con una richiesta di perdono per le ore di attesa, il ritorno tardivo nei momenti di crepuscolo. Tuttavia, c'è un segno di speranza e di riconciliazione nell'immagine dell'arcobaleno che sorride sopra di loro, un simbolo di nuovi inizi e di rinnovata connessione. Il poeta e il figlio si guardano negli occhi, stupiti, come se tutto iniziasse solo adesso, lasciando spazio alla possibilità di un nuovo capitolo nella loro relazione.

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