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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Solitudine" di Matteo Bonandrini

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di giovedì 14 novembre 2024, è:

    SOLITUDINE

    di MATTEO BONANDRINI di Rodengo Saiano (BS)

    Sinuosi pensieri
    s’insinuano
    tra sordi silenzi.

    Dolente
    la mente s’infrange,
    onda tra ispidi scogli.

    Solo la malinconia
    tra vuoti spazi
    imperiosa s’ode.

    Ma una dolce nenia
    suadente s’innalza
    sulle vele e i fiocchi
    a calar da ponente.

    Distante si manifesta
    cupa una civetta,
    unica presenza
    in questa muta nebbia.

       

    Recensione

    La poesia esplora la complessità dell’esperienza interiore, esprimendo il senso di isolamento e l’intensità del dolore attraverso immagini potenti e suggestive. I versi iniziali, "Sinuosi pensieri / s’insinuano / tra sordi silenzi", stabiliscono un’atmosfera di oppressione mentale, in cui i pensieri si avvolgono in un’oscurità profonda e inquietante, accentuata dai "sordidi silenzi" che amplificano il senso di solitudine.


    Il dolore, rappresentato dalla mente che "s’infrange, / onda tra ispidi scogli", suggerisce una lotta interna che frantuma la razionalità e conduce a un senso di impotenza. Qui, l’immagine dell’onda che si frange contro gli scogli rimanda alla forza distruttiva dei pensieri confusi, che non trovano una via d’uscita.


    La malinconia diventa l'unica "presenza" che si fa sentire tra i "vuoti spazi", un sentimento che, per quanto profondo e radicato, è descritto come "imperioso", come un'invadenza che si impone in modo quasi ineluttabile.


    Tuttavia, la poesia non si limita alla rappresentazione della sofferenza: il verso "una dolce nenia / suadente s’innalza" introduce una lieve apertura, un contrasto con la malinconia che prende forma come una melodia che sale delicatamente tra le vele e i fiocchi, simboli di un movimento che non è più distruttivo ma più fluido e gentile. Questo cambiamento sembra suggerire un’aspirazione, una speranza che, pur distante, si fa sentire nel quadro desolato della "muta nebbia".


    L’immagine finale di una civetta, "unica presenza / in questa muta nebbia", si fa simbolo di una solitudine inevitabile, ma anche di una saggezza silenziosa, capace di emergere tra il buio e la nebbia che circondano il protagonista. La civetta, solitaria e misteriosa, rappresenta l’unica compagna di questa solitudine, ma la sua presenza potrebbe suggerire accettazione del silenzio e della riflessione.


    La poesia di Matteo Bonandrini, nel suo complesso, esplora il conflitto tra la solitudine dolorosa e le flebili tracce di speranza, attraverso un linguaggio ricco di immagini contrastanti che riflettono la tensione tra sofferenza e desiderio di serenità.

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