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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Svegliati, mamma" di Carmelina Ladaga

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di giovedì 26 settembre 2024, è:

    SVEGLIATI, MAMMA!

    di Carmelina Ladaga di Lagonegro (PZ)

    Svegliati mamma che è primavera!
    anche la luna stasera è venuta,
    si affaccia, ti abbraccia e resta muta.
    Ai piedi di gelide mura e mazzi di fiori
    avvolti da un silenzio tombale,
    esplode tutto il mio dolore;
    con un groviglio di pianto e lamento
    che si allontana lentamente,
    tra il pino dorato e il verde prato
    e si innalza come una nuvola nera
    nel cielo stellato di primavera.
    Mamma ti devi svegliare,
    un uccello è venuto dal mare,
    ti sta aspettando lungo il viale;
    volteggia per ore intere
    e si addormenta senza cadere.
    Davanti casa c’è una bellissima rosa,
    il suo profumo inonda tutto il cortile,
    te l’ha portata il mese di aprile.
    Svegliati mamma,
    tu sei la mia primavera,
    tu sei il sole
    che scioglie la nuvola nera
    e riempie il vuoto con mille parole.

       

    Recensione

    Si tratta di un toccante richiamo alla figura materna, espresso attraverso immagini potenti e una struttura che enfatizza il dolore e la speranza. La primavera, con il suo simbolismo di rinascita e rinnovamento, fa da sfondo a un profondo sentimento di perdita e desiderio di ricongiungimento.


    L'inizio è dolce e struggente: "Svegliati mamma che è primavera!", un invito che sottolinea l'urgenza di ritrovare la presenza materna. La luna, personificata come un'entità silenziosa che abbraccia, aggiunge una dimensione onirica e rassicurante al testo. Questo contrasto tra la natura che si risveglia e la staticità del dolore umano è magnificamente reso.


    Carmelina Ladaga riesce a trasmettere un senso di immobilità e gelo attraverso le "gelide mura" e il "silenzio tombale", che evocano un luogo di riposo eterno. Tuttavia, il dolore dell'io lirico "esplode", rompendo questa quiete con un pianto che si alza come una "nuvola nera" nel cielo primaverile. Questa immagine è particolarmente efficace nel rappresentare il conflitto tra la bellezza della stagione e la sofferenza interiore.


    Il richiamo alla madre continua con la figura di un uccello che "volteggia per ore intere" e il profumo della rosa, portata dal mese di aprile, simboli entrambi di attesa e speranza. Questi elementi naturali non solo riempiono il vuoto lasciato dall'assenza materna, ma cercano di colmare con affetto e bellezza.


    Il climax emotivo della poesia è raggiunto con l'affermazione "tu sei la mia primavera", dove la madre è identificata con la stagione stessa, fonte di vita e calore. Il sole che "scioglie la nuvola nera" rappresenta la capacità materna di dissipare il dolore e riempire il silenzio con parole di conforto.


    Una poesia che colpisce per la sua sincerità e la forza delle immagini, un'opera che riesce a trasmettere il profondo legame tra madre e figlio, e il dolore incommensurabile della perdita. La poetessa riesce a creare un ritratto delicato e intenso della sofferenza e della speranza, rendendo questa poesia un omaggio commovente e universale all'amore materno.

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