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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Forse uomo" di Giuseppe Gozza

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 23 settembre 2024, è:

    FORSE UOMO

    di Giuseppe Gozza di Stella Cilento (SA)

    Quando mi tenevi per mano
    non ero uomo.

    Quando cadevo per strada
    forse non ero ancora uomo.

    Ora cammino!

    Ma non so
    se sono diventato uomo.

       

    Recensione

    I versi esplorano il tema della crescita e della definizione dell'identità maschile attraverso immagini semplici ma potenti. La mano che tiene, simbolo di guida e protezione, contrasta con la caduta e il camminare solitario, suggerendo la transizione dall'infanzia all'età adulta. La poesia si articola in tre strofe brevi ma dense di significato, offrendo una riflessione profonda sulla condizione umana.


    La prima strofa esprime un senso di dipendenza e vulnerabilità, segnando un tempo in cui l'io poetico non si percepisce ancora come uomo. Questo periodo è caratterizzato da una relazione di protezione e cura, simboleggiata dalla mano che tiene. La seconda strofa continua questo viaggio di incertezza, dove la caduta simboleggia gli ostacoli e le sfide della vita. La ripetizione della parola "forse" accentua l'insicurezza e il dubbio che pervadono l'esperienza di crescita. È nella terza strofa che si avverte un cambiamento: l’io poetico cammina, indicando un progresso e un'autonomia acquisita.


    Tuttavia, la domanda finale "se sono diventato uomo" lascia aperta la riflessione sul significato stesso di essere uomo. Giuseppe Gozza ci conduce in un percorso interiore, fatto di introspezione e dubbi, sottolineando che la crescita non è lineare né facilmente definibile. La forza della poesia risiede proprio in questa ambiguità e nella sincerità con cui l'autore esprime il proprio viaggio personale. La poesia invita il lettore a riflettere su cosa significhi veramente crescere e maturare, suggerendo che il processo di diventare uomo è continuo e spesso pieno di incertezze.


    La struttura della poesia, con i suoi versi brevi e incisivi, rispecchia l'essenzialità del messaggio. Ogni parola è scelta con cura per evocare emozioni profonde, rendendo la lettura un'esperienza intensa e meditativa. L'autore riesce a condensare in poche righe una tematica universale, facendo emergere la fragilità e la forza che convivono nell'animo umano. 

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