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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"L'ultimo ballo" di Raffaello Corti

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 13 settembre 2024, è:

    L'ULTIMO BALLO

    di Raffaello Corti di Bergamo

    Dammi la tua morte Madre
    sottobraccio la porterò a passeggio
    con eleganza e discrezione
    parlandogli di te... di noi
    Le offrirò un calice di rosso
    delle nostre terre
    carminio… come il sangue
    che più non gli appartiene
    Voglio ubriacarla di parole
    deridere le sue ossa instabili
    stringendo le sue mani algide
    per poi… tatuarle un teschio tra le falangi
    come fede nuziale
    di un matrimonio mai avvenuto
    Le farò ballare un tango
    ascoltando i fruscii dei suoi piedi bianchi
    strisciare su un mogano consumato da troppi perché
    mentre la musica la rivestirà di primitive note
    La guarderò nelle orbite vuote
    osservando in esse il susseguirsi lento e feroce
    di immagini che più non ci appartengono
    Forse la bacerò sulla bocca
    esalando in essa una vita intera
    e rubandole con rabbia l'ultimo respiro
    la lascerò lì... al centro del salone
    con una lettera bianca tra le mani
    ed una rosa rossa ai suoi piedi
    Dammi la tua morte Madre
    io la conosco… come la conosci tu
    ricordi vero… tutto il tempo che fu?

       

    Recensione

    Un viaggio intimo e doloroso, in cui il rapporto tra il poeta e la madre defunta assume contorni carichi di simbolismo e struggente bellezza. La morte, personificata e resa compagna di danza, diventa un tema centrale attorno al quale ruota l'intera composizione.


    Il poeta inizia con una richiesta straziante: "Dammi la tua morte Madre". Questa supplica apre le porte a un dialogo intenso e personale, in cui la morte viene trattata con una delicatezza quasi rituale. Portare a passeggio la morte "sottobraccio" con "eleganza e discrezione" è un'immagine potente, che trasforma il dolore in un atto di rispetto e ricordo.


    L'offerta di un calice di vino rosso, simbolo di vita e sangue, introduce un contrasto visivo forte con il pallore della morte. La volontà di "ubriacarla di parole" e deridere le sue ossa instabili rivela un desiderio di dominare la morte, di sfidarla attraverso il linguaggio e l'arte.


    Il momento culminante del poema è il tango, una danza passionale che diventa metafora dell'ultimo incontro tra il poeta e la madre. Il fruscio dei piedi bianchi della morte sul "mogano consumato da troppi perché" evoca immagini di un passato ricco di domande senza risposta. La musica, descritta come "primitive note", suggerisce un ritorno alle radici, a ciò che è essenziale e puro.


    Il confronto finale, con lo sguardo nelle orbite vuote e il lento susseguirsi di immagini perdute, rappresenta l'accettazione e la riflessione sul tempo trascorso. La possibilità di un bacio sulla bocca della morte, con l'esalazione di una vita intera, è un gesto di estremo amore e riconciliazione.


    La poesia di Raffaello Corti si chiude con un'immagine toccante: la morte lasciata al centro del salone, con una lettera bianca tra le mani e una rosa rossa ai piedi. Questo quadro finale riassume l'intero messaggio della poesia: la morte è conosciuta e accettata, un compagno inevitabile che porta con sé memorie e sentimenti profondi.

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