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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Domenico Giordano, Emilia Otello e Salvatore La Moglie

Controverso

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 7 settembre sono:

  • Un nuovo tramonto di Domenico Giordano di Cercola (NA);
  • Gocce di sperduta memoria di Emilia Otello di Polignano a Mare (BA);
  • Amo la parola di Salvatore La Moglie di Lauropoli (CS).

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UN NUOVO TRAMONTO

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Tramontò quel giorno di sole
portandosi via tutti i falsi sorrisi
di chi ha creduto fin qui quelle ore
potessero essere giorni felici.

Ci sembravano momenti di festa
quei minuti trascorsi da amici
come un tarlo ci entravano in testa
consapevoli che saremo traditi.

Arrivò come un’onda funesta
quel tramonto mai stato di pace
spazzò via tutto come tempesta
nell'evidenza quest’anima tace.

La libertà chiedevamo, sii onesta
all’avvento del nuovo tramonto
nell’attesa quest’alba ci resta
questo sole di un giorno, già pronto.

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di Domenico Giordano di Cercola (NA)

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Recensione


La poesia esplora la transizione dalla felicità illusoria alla consapevolezza dolorosa del tradimento. Il tramonto diventa simbolo definitivo della fine di un'illusione, in cui i falsi sorrisi del giorno si dissolvono, rivelando la fragilità della felicità percepita. La poesia inizia con un giorno che si chiude, portando via la maschera di gioia effimera, seguita da momenti trascorsi tra amici che, sebbene appaiano felici, lasciano presagire un tradimento inevitabile. La terza strofa intensifica questa disillusione: il tramonto si trasforma in un’onda devastante che spazza via ogni speranza, lasciando l’anima in silenzio di fronte alla crudele realtà. L’ultima strofa introduce un barlume di speranza: il poeta chiede libertà al nuovo tramonto, ma la tensione tra la speranza di un nuovo inizio e il timore che il ciclo si ripeta persiste. I versi profondi e ben scritti di Domenico Giordano catturano così la complessa dinamica tra disillusione e speranza, suggerendo che il rinnovamento è possibile, ma non senza la memoria delle esperienze passate e delle ferite subite. 

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GOCCE DI SPERDUTA MEMORIA.

Siamo onde che viaggiano nell'universo
riflessi di luce frastagliata nel tempo
Ma quale tempo noi viviamo…
siamo forse ieri...viviamo l'oggi...
o siamo frammenti del futuro?
A quale epoca noi apparteniamo...
Chissà, forse, l'anima vive ovunque
come ologramma del nostro tempo.
La nostra epidermide respira stille di luce
evanescenza di vita, inafferrabile sogno.
Chi siamo? Dov'è la nostra anima?
Siamo cellule di oscurata memoria
che cercano nel proprio "Io"
parte del nostro universo.
Siamo qui per raccontare il tempo
siamo solo gocce
di una sperduta memoria.

di Emilia Otello di Polignano a Mare (BA)

Recensione

I versi affrontano profondi interrogativi esistenziali, mettendo in discussione la nostra comprensione del tempo e dell'identità. Le immagini di onde e riflessi di luce suggeriscono un viaggio attraverso l'universo, in cui l'esistenza appare frammentata tra passato, presente e futuro, lasciandoci sospesi in una realtà indefinita, quasi eterea. Emilia Otello si interroga sulla nostra appartenenza a un'epoca specifica, ponendo in dubbio la linearità del tempo e suggerendo una visione dell'anima che trascende le dimensioni temporali, simile a un ologramma, capace di esistere contemporaneamente in più luoghi e tempi. La poesia si sviluppa attraverso una serie di domande retoriche che riflettono l'incertezza e la continua, incessante ricerca di senso e di comprensione della nostra esistenza. L'immagine della "epidermide" che respira stille di luce e l'"evanescenza di vita" ricordano una realtà inafferrabile, quasi onirica, in cui la vita stessa sembra essere un sogno destinato a dissolversi. L’'immagine delle "gocce di una sperduta memoria", sintetizza il senso di smarrimento e la ricerca di un significato più profondo nell'esistenza, evidenziando la fragilità, la transitorietà della vita e il mistero insondabile che avvolge la nostra coscienza e la nostra essenza.

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AMO LA PAROLA

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Amo la parola
che non solo
lenisce ma
colpisce, che
non solo
consola ma
protesta.
La parola
che da sola
riesce a
scuotere la
terra e a
tenerle testa.
La parola che
non solo
consiste ma
persiste e resta.
La parola che si
oppone e contesta.

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di Salvatore La Moglie di Lauropoli (CS)

Recensione

È un’ode alla potenza del linguaggio, esaltato come strumento capace di lenire e colpire, di consolare e protestare con forza. L’autore celebra la parola come un’entità viva e dinamica, in grado di scuotere la terra e sfidarla, di opporsi e contestare le ingiustizie con incisività e determinazione. La parola, in questa visione, non è solo un mezzo di comunicazione, ma un'arma di resistenza e persistenza, capace di lasciare un segno indelebile e di influenzare profondamente chi la ascolta e chi la usa. La poesia sottolinea come la parola non sia mai passiva: essa agisce, si oppone, persiste nel tempo, diventando simbolo di lotta e di protesta contro ciò che è ingiusto e oppressivo. La parola non solo esiste, ma resiste, mantenendo la sua forza anche di fronte alle avversità e alle sfide quotidiane, rimanendo un baluardo contro l’inerzia e la sottomissione. Salvatore La Moglie mostra come il linguaggio sia fondamentale per esprimere idee, per difendere principi e per contestare l’ordine costituito. La poesia evidenzia così l'importanza della parola come forza vitale e potente agente di cambiamento e di resistenza nel mondo complesso e spesso ingiusto in cui viviamo.

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