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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Firenze, quartiere di Gavinana" di Lucia Lascialfari

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 14 maggio 2024, è:

    FIRENZE, QUARTIERE DI GAVINANA

    di Lucia Lascialfari di Firenze

    Sono intatte.
    Le emozioni trascurate
    le persiane raccolte
    i fiori secchi nella tomba.
    E anch'io odoro di assopito.
    Torno sempre
    anche quando non ci sono.
    Le strade esumano viluppi di vita.
    Nelle donne bianche
    con al braccio la busta del fornaio.
    Nei crocicchi
    restano sempre le figure.
    Annidati fra le fronde del viale
    in faccia alla chiesa
    nei pressi della scuola
    rivedo genti nel quotidiano sperdersi.
    Moltitudini di nostalgie ho vissuto
    ma questa è la primizia
    sa squassarmi senza lacrime
    lasciandomi serena.
    Ho l'anima inquieta
    porto dentro tutto questo
    con impegno
    e lo sciorino ogni volta che torno
    senza mai essere andata,
    fra le vie fiume del mio quartiere fossile.
    Depositi di visioni.
    Flashback sparsi rivivono.

       

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    Recensione

    I versi offrono un'incisiva e delicata meditazione sulla persistenza dei ricordi e delle emozioni legate a un luogo familiare. Attraverso immagini potenti e una prosa poetica, l'autrice ci conduce in un viaggio attraverso le strade e gli angoli del quartiere, rivelando le tracce di vita e di esperienze che ancora permeano l'aria.


    L'incipit con "Sono intatte. / Le emozioni trascurate" cattura immediatamente l'attenzione del lettore, introducendo il tema dell'immobilità nel tempo e dello scorrere silenzioso delle emozioni. L'immagine delle persiane raccolte e dei fiori secchi nella tomba indicano una sensazione di malinconia e di quiete, sottolineando la persistenza dei ricordi anche di fronte alla staticità del presente.


    Lucia Lascialfari si identifica con il quartiere, rivelando un legame profondo e quasi ancestrale con esso: "Torno sempre / anche quando non ci sono." Questa sensazione di appartenenza si manifesta attraverso una serie di immagini vivide e dettagliate, che restituiscono la vita quotidiana del luogo: le donne con la busta del fornaio, i crocicchi animati dalle figure, le moltitudini di nostalgie che si intrecciano nel tessuto urbano.


    Ciò che emerge con forza dalla poesia è la capacità dei luoghi di conservare e trasmettere le emozioni e le memorie di coloro che vi abitano. Il quartiere diventa così un deposito di visioni e di flashback, un luogo in cui il passato e il presente si fondono in un continuum senza tempo. Tuttavia, nonostante la malinconia e l'inquietudine che pervadono le parole della poetessa, c'è anche un senso di serenità e accettazione: "sa squassarmi senza lacrime / lasciandomi serena."

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