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L'evento del 2026

«Giochi del Mediterraneo, è necessario vederci chiaro»

Liviano richiede l'accesso agli atti

Gianni Liviano

Gianni Liviano

«Nonostante l’approssimarsi dello svolgimento dei Giochi del Mediterraneo, la situazione appare fortemente confusa e l’interlocuzione in corso, tramite stampa, tra il Sindaco di Taranto e  il Governo Nazionale non chiarisce le modalità di svolgimento della fase organizzativa né le prospettive di realizzazione»: da qui la «formale richiesta di accesso» agli atti presentata dal consigliere comunale Gianni Liviano.

Lo stesso Liviano sottolinea come «in data 24 agosto 2019 è avvenuta  l’assegnazione alla città di Taranto dell’organizzazione dei Giochi» e il «9 giugno 2020 si è formalmente costituito il Comitato Organizzatore dei Giochi»; la richiesta di accesso riguarda tutti gli atti, i documenti « ivi  compresi le collaborazioni, i contratti, le consulenze e ogni eventuale ulteriore spesa sostenuta,  i  progetti, le corrispondenze,  le iniziative di rendering che sono state finora prodotte dal momento dell’assegnazione dei Giochi fino alla data odierna».

Una richiesta, quella di Liviano, arrivata dopo un fine settimana all’insegna delle polemiche - un refrain che si ripete - tra Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, presidente della Provincia e del “Comitato Mediterraneo” che organizza i Giochi, e Massimo Ferrarese, nominato dal governo come Commissario straordinario per l’evento in programma nel 2026 a Taranto.

Oggetto del contendere, ancora, lo stadio Erasmo Iacovone. Melucci ha diffuso un video, con il quale ha annunciato che, esaurita la prima fase istruttoria, il progetto va verso le garanzie finanziarie e la dichiarazione di pubblico interesse dell’opera.

«Cosa manca per fare il nuovo stadio? Solo due elementi: il primo, importantissimo, le coperture finanziarie da parte del governo: invitiamo il commissario Ferrarese a consentirci di procedere speditamente con i soldi del governo ed a provvedere alla provvista che era stata in qualche maniera già definita dai precedenti governi. Poi, serve un’espressione chiara di aderenza al progetto da parte della società rossoblu del presidente Giove». Così Melucci nel suo “videomessaggio” in cui ha voluto anche ribadire perchè - a suo dire - non basta una riqualificazione dello stadio esistente ma è necessario uno Iacovone del tutto nuovo: «I tecnici ci dicono che non  si può riqualificare l’esistente e che, nei 700 giorni previsti per la realizzazione dell’impianto, si può arrivare in tempo per i Giochi. Se poi il commissario Ferrarese è legittimamente scettico sul progetto di finanza,  se lui intende aumentare la dotazione finanziaria pubblica e realizzare da solo lo stadio, lo può fare. Può acquisire il progetto che è pronto, dai privati, in qualunque momento, c’è grande disponibilità. Il Comune ed i privati hanno fatto la loro parte. Adesso aspettiamo una espressione di chiarezza da parte del presidente Giove e del commissario Ferrarese».

La replica di Massimo Ferrarese non si è fatta attendere: «Mi dispiace che il sindaco di Taranto, a differenza degli altri sindaci del territorio, con cui sono in contatto e che collaborano inviandomi progetti e documentazione, mi risponda con video tipo challenge di Tik Tok. Non stiamo giocando, il 30 giugno abbiamo inviato al Comune di Taranto una pec per richiedere i progetti definitivi ed esecutivi come da crono programma. Li aspettiamo!»

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