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Il Siderurgico

Viaggio dentro Baku Steel, l'Ilva azera che vuole Acciaierie d'Italia. Foto e video

BSC è stata la sorpresa tra le manifestazioni di interesse

Una capacità produttiva di ottocentomila tonnellate, lo status di membro permanente della World Steel Association, il titolo di più grande produttore di acciaio del Caucaso. Esportazioni in venti Paesi.

Baku Steel Company, gruppo siderurgico dell'Azerbaigian, è stata la sorpresa di questa prima tornata del lungo percorso che porterà Acciaierie d'Italia dal commissariamento al ritorno in mani private.

Nessuno si aspettava che la compagnia azera volesse essere della partita; ed invece insieme alla canadese Stelco (controllata dagli statunitensi di Cleveland-Cliffs) ed all'indiana Vulcan Green Steel (di proprietà di un ramo "cadetto" della famiglia Jindal) l'azienda caucasica non solo ha "manifestato interesse" ma lo ha fatto per Acciaierie nel suo complesso, tutti gli stabilimenti compreso Taranto, mentre le altre dodici companies che si sono approcciate in questa fase al dossier AdI lo hanno fatto solo per singoli asset. Parliamo di Marcegaglia, Amenduni Steel, Eusider Group, Sideralba, Profilmec, Industrie metalli Cardinale, Monge/Trans Isole, Vitali spa, Carbones holding, Epas (Energy power e armatory shipping), Jiangsu Steamship, Continental Dry Bulk.

Presto, per dire se questo underdog riuscirà a sbarcare così nel cuore d'Europa. Impresa oggettivamente difficile. Ma anche solo cliccando sul sito dell'azienda, dove le informazioni sono anche in lingua russa ed in inglese, emerge come l'ambizione non manchi al direttore generale Kamal Ibrahimov, ed al suo staff

Kamal Ibrahimov - tutte le immagini sono tratte dal sito bakusteel.com

BSC è "uno dei maggiori contribuenti ed esportatori del settore non petrolifero in Azerbaigian" e l'azienda "presta particolare attenzione alla riuscita attuazione dei programmi internazionali di sviluppo sostenibile di cui l'Azerbaigian è partner, nonché alle priorità nazionali del Paese": il legame con il governo di Baku, la capitale azera da cui il gruppo prende nome, è stretto. Molto stretto.

Del resto a presenziare all'inaugurazione dello stabilimento, il 23 giugno 2001, è stato l'allora presidente Heydar Aliyev: proprio il "Grande Leader", per oltre tre decenni

La storia di BSC si intreccia con quella di un Paese, l'Azerbaigian, da decenni guidato dagli Aliyev: prima il padre Heydar, che ha inaugurato lo stabilimento, ora il figlio Ilham

signore della politica azera, volle una fabbrica di questo tipo dopo la stipula del "Contratto del Secolo" del 20 settembre 1994. Contraenti l'ex repubblica sovietica - che si apriva al capitalismo - e le principali compagnie globali petrolifere e di gas. "Sono state gettate le basi della nostra strategia petrolifera nazionale" si legge sul sito di BSC "pertanto, nei progetti petroliferi e del gas su larga scala, c'era una grande richiesta di acciaio e dei suoi prodotti".

La fabbrica di BSC - tutte le immagini sono tratte dal sito bakusteel.com

E, se oggi i dipendenti sono "più di duemila" (una frazione di quello del solo stabilimento tarantino di Acciaierie d'Italia) e l'export è diretto verso Medio Oriente, Europa, Africa e continente americano, la Baku Steel Company può dire di essere "strettamente coinvolta nei lavori di costruzione nel Paese sotto la guida del Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev. Attualmente, i prodotti della nostra azienda vengono utilizzati attivamente nei lavori di ricostruzione e restauro del Karabakh, dopo la sua liberazione dall'occupazione. Siamo orgogliosi di contribuire alla rinascita del Karabakh".

Ilham Aliyev è figlio del Grande Leader che volle la BSC, ed ha di fatto ereditato il potere dal padre. Il Karabakh è la famosa regione contesa con l'Armenia, sconfitta dall'Azerbaigian nello scontro militare del settembre 2023.

Un operaio di BSC - tutte le immagini sono tratte dal sito bakusteel.com

Chiaramente la partita su Taranto è ancora da giocare, con le offerte vincolanti ancora da presentare e che potrebbero vedere la discesa in campo dei favoriti Metinvest e Nippon Steel magari insieme ad Arvedi. Ma - almeno per ora - la sorpresa sventola la bandiera dell'Azerbaigian.

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