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Bari
15 Novembre 2025 - 06:41
BARI - Ha superato le 9 milioni di visualizzazioni sui social e ha raccolto più di 80 mila donazioni a sostegno di Sos Mediterranée la campagna “La Ferita del Mediterraneo”, l’installazione ideata da Viceversa Studio e realizzata il 12 e 13 luglio a Bari in collaborazione con Odd Episodes e con il Comune. Il progetto, presentato sullo specchio d’acqua del lungomare Imperatore Augusto con un enorme cerotto galleggiante, è stato premiato nei giorni scorsi a Milano con il riconoscimento destinato alla comunicazione pubblica nell’ambito degli ADCI Awards 2025.
L’opera aveva l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulle migliaia di persone che perdono la vita durante l’attraversamento del Mediterraneo. Il cerotto gigante, esteso per oltre 90 metri quadrati e formato da 360 moduli galleggianti, era visibile sia dalla costa sia dall’alto, come metafora di una ferita ancora aperta. Secondo i dati citati dagli organizzatori, nel solo 2024 sono morte 1.692 persone nel Mediterraneo, quasi 800 nei primi mesi del 2025 e oltre 32 mila dal 2014.
Accanto alla denuncia, l’opera ha voluto valorizzare il lavoro delle équipe mediche impegnate nei soccorsi. Le navi di Sos Mediterranée accolgono migranti spesso in condizioni critiche, tra disidratazione, ustioni da carburante, traumi e malnutrizione. Nel 2024 i sanitari della Ocean Viking hanno effettuato 1.357 visite a bordo, confermando la necessità di interventi immediati e qualificati.
La direttrice generale di Sos Mediterranée Italia, Valeria Taurino, ha spiegato che l’installazione nasce per riportare al centro dell’opinione pubblica una tragedia ormai percepita come distante. Ha inoltre sottolineato la scelta di Bari come città aperta, luogo simbolico di accoglienza e punto di incontro tra culture.
Dallo studio VCVS di Milano, Luciano Marchetti ha ribadito il valore immaginifico del progetto, concepito per spingere a riflettere su ciò che accade “nel nostro mare” e per invitare a non restare indifferenti di fronte alla morte e al dolore di chi cerca un approdo sicuro. Per lui il cerotto rappresenta un segnale universale, un simbolo di cura e consapevolezza.
Giuseppe Santoro dello studio barese Odd Episodes ha evidenziato come il progetto sia nato da un lavoro condiviso e da relazioni basate sulla fiducia, con l’intento di restituire un’immagine che non fosse soltanto denuncia, ma anche gesto di attenzione verso una sofferenza collettiva. Bari, affacciata su quel mare che unisce e divide, è diventata così il punto di raccordo di un messaggio che coinvolge l’intera comunità.
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