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Torre Guaceto

Tre giorni di formazione internazionale per proteggere le specie dell’Adriatico

Esperti e istituzioni italiane e croate insieme nel progetto ASPEH per la tutela della tartaruga marina, della moretta tabaccata e del fratino. Cooperazione e conoscenza condivisa per un futuro sostenibile dell’ecosistema costiero

TORRE GUACETO - Tre giornate di confronto e formazione dedicate alla tutela delle specie e degli habitat dell’Adriatico si sono concluse all’interno della riserva naturale di Torre Guaceto, nell’ambito del progetto ASPEH – Adriatic SPEcies and Habitats of coastal areas, finanziato dal programma Interreg Italia–Croazia 2021/2027.

L’iniziativa, promossa dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, rappresenta una tappa centrale verso la definizione di una strategia transnazionale condivisa per la protezione delle specie prioritarie individuate dal progetto. Obiettivo principale di ASPEH è infatti creare una rete stabile di collaborazione tra enti, esperti e operatori dei due Paesi affacciati sull’Adriatico.

Dal 4 al 6 novembre, il centro visite “Al Gawsit” dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto ha ospitato tecnici ambientali, ricercatori e rappresentanti delle autorità italiane e croate, impegnati in lezioni teoriche e attività pratiche sul campo. I partecipanti hanno condiviso metodologie, esperienze e strumenti per migliorare la gestione delle specie a rischio e degli habitat costieri.

“Queste giornate hanno confermato quanto la formazione e la cooperazione siano strumenti fondamentali per una gestione consapevole delle aree protette – ha dichiarato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto –. Il progetto ASPEH nasce proprio con questo spirito: mettere in rete competenze e buone pratiche per affrontare in modo coordinato le sfide ambientali comuni ai nostri territori.”

Il programma si è articolato in tre sessioni, ciascuna dedicata a una specie protetta.
La prima giornata è stata incentrata sulla tartaruga marina Caretta caretta: i partecipanti hanno approfondito le principali minacce per la sopravvivenza della specie – dall’inquinamento marino al bycatch, la cattura accidentale nelle reti da pesca – e hanno visitato il Centro di recupero delle tartarughe marine di Torre Guaceto, prendendo parte a un laboratorio pratico di gestione e primo soccorso.

Nel secondo giorno, i lavori si sono concentrati sulla moretta tabaccata (Aythya nyroca), con sessioni di studio sulle tecniche di monitoraggio, gestione e reintroduzione della specie, mettendo in evidenza l’importanza degli ecosistemi umidi per la biodiversità adriatica.

La terza e ultima giornata ha avuto come protagonista il fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo uccello simbolo delle coste sabbiose del Mediterraneo. Gli esperti hanno illustrato le misure di conservazione, il valore ecologico della specie e le azioni di tutela necessarie per salvaguardare i suoi habitat naturali.

Le tre giornate di Torre Guaceto hanno così consolidato una rete di cooperazione scientifica e operativa che guarda al futuro dell’Adriatico come a un ecosistema unico da proteggere e gestire in modo condiviso, dove ricerca e formazione si uniscono per garantire equilibrio e sostenibilità.

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