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Taranto
06 Novembre 2025 - 17:21
In un’area di sette ettari protetta dall’isola di San Paolo, la più piccola delle isole Cheradi, nasce il San Paolo Dolphin Refuge, frutto della collaborazione con un team internazionale di esperti.
Nel mare dove nuotano liberi Tursiopi, Stenelle, Grampi e Capodogli, i delfini provenienti da strutture zoologiche e centri di ricerca saranno accolti in un ambiente marino controllato, dove potranno gradualmente riadattarsi a condizioni naturali e vivere in sicurezza, monitorati attraverso le tecnologie più innovative.
Grazie al sostegno di Fondazione con il Sud, sono ormai quasi ultimate le opere a mare del San Paolo Dolphin Refuge, e oggi si avvia ufficialmente il percorso di allestimento, all’interno dei nuovi spazi del Centro Ketos al primo piano di Palazzo Amati, della ”Control room” e di uno dei due laboratori, il secondo sarà allestito in mare.
Dopo questi ultimi passaggi sarà avviato il completamento dell’iter autorizzativo per la presa in carico dei delfini che dovrebbe avvenire entro la fine del 2026; in base alla normativa vigente, l’estensione delle vasche consentirebbe di ospitare fino a 17 esemplari. Il numero effettivo sarà tuttavia inferiore e determinato in funzione di diversi fattori, valutati caso per caso in relazione alle caratteristiche dei singoli soggetti individuati.
Nel frattempo la Jonian Dolphin Conservation potrà già iniziare l’attività di selezione e di preparazione dei delfini, svolta in collaborazione con le strutture zoologiche.
Oltre a completare la formazione del proprio personale con nuove skill, la JDC ha già selezionato un team internazionale di veterinari e di esperti del settore ai massimi livelli.
Grazie alla sinergia tra gli enti di terzo settore (Jonian Dolphin Conservation e Fondazione con il Sud), le Istituzioni e i più importanti centri di ricerca e strutture zoologiche internazionali, con il San Paolo Dolphin Refuge il nostro Paese si pone all’avanguardia in questo particolare settore, in coerenza con le linee guida europee che dal 2021 chiariscono l’applicazione delle norme sulla cattività e rafforzano i controlli, un quadro normativo che identifica i cetacei come specie prioritarie da tutelare.
In questo contesto nel 2021 la Francia ha approvato una legge che vieta spettacoli, riproduzione e nuove acquisizioni di cetacei a partire dal 2026, normativa che nello stesso anno ha portato Parc Asterix Paris a chiudere il proprio delfinario e che, in tempi più recenti, ha contribuito alla chiusura di Marineland Antibbes sulla Costa Azzurra, il più grande parco marino europeo.
La normativa di Grecia, Cipro, Slovenia e Croazia vieta la detenzione di cetacei a fini commerciali, mentre in Gran Bretagna i delfinari sono stati chiusi da tempo.
Il progetto San Paolo Dolphin Refuge, promosso dall’ente di ricerca Jonian Dophin Conservation e sostenuto dalla Fondazione con il Sud, è stato illustrato nei dettagli a Palazzo Amati, negli spazi di Ketos, il Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei.
L’ evento di presentazione del progetto è stato promosso in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia, nell’ambito della partnership istituzionale tra Ambasciata e Fondazione con il Sud volta promuovere i legami tra la Spagna e il Sud Italia e i valori dell’amicizia tra popoli del Mediterraneo, attraverso iniziative sociali generative in ambito culturale e scientifico, e in collaborazione con il Comune di Taranto.
Sono intervenuti Marco Imperiale, Direttore generale della Fondazione con il Sud, Carlos Tercero, Consigliere Culturale e Scientifico dell'Ambasciata di Spagna in Italia,Mattia Giorno, Vicesindaco di Taranto, Stella Falzone, direttrice MarTA Taranto, Caterina Ronconi, referente Beni culturali Fondazione con il Sud , Vittorio Pollazzon, Presidente Jonian Dolphin Conseervation, Bruno Díaz López biologo Fondatore e Direttore del Bottlenose Dolphin Research Institute (BDRI) di O Grove in Spagna, Francesco Cosa, Assessore allaBlue Economy Comune di Taranto e, infine, Carmelo Fanizza, founder della JDC e responsabile del progetto San Paolo Dolphin Refuge:
Aprendo l’incontro, Marco Imperiale, Direttore generale della Fondazione con il Sud, ha dichiarato: «il Centro Kètos, oltre a essere un’eccellenza ormai internazionale, rappresenta una bella storia di collaborazione tra pubblico e privato sociale. Abbiamo recuperato e valorizzato Palazzo Amati insieme al Comune di Taranto per renderlo uno spazio fruibile, da giovani e cittadini. Un’esperienza replicata recentemente anche a Lecce e Catanzaro, per creare sinergie capaci di generare opportunità di partecipazione e sviluppo grazie al Terzo settore. Dopo il piano terra, anche il primo e secondo piano di Palazzo Amati saranno dedicati al mare e ospiteranno la control room del San Paolo Dolphin Refuge. Siamo molto contenti di contribuire a questo grande progetto, unico in Europa e nel Mediterraneo, e che l’iniziativa nasca proprio a Taranto. La Fondazione con il Sud nel 2014 ha pubblicato un bando specifico per Taranto dal titolo provocatorio “Ambiente è sviluppo” proprio per superare l’assurda contrapposizione tra tutela ambientale e sviluppo. Ed è significativo per noi che questo progetto venga presentato insieme all’Ambasciata di Spagna con cui da oltre sei anni promuoviamo i legami con il Sud Italia attraverso iniziative sociali generative in ambito culturale e scientifico. Il mare di Taranto, da non dimenticare, è lo stesso mare che unisce tutti i popoli del Mediterraneo».
La parola è passata a Vittorio Pollazzon, presidente di Jonian Dolphin Conservation, che ha sottolineato come «si consolida il ruolo di Palazzo Amati quale polo scientifico e divulgativo di altissimo livello. Con il nuovo intervento di Fondazione con il Sud i delfini ospitati nella struttura situata nei pressi dell’Isola di San Paolo saranno monitorati attraverso le tecnologie più innovative dalla “control room” all’interno degli spazi del Centro Kètos al primo piano di Palazzo Amati. Il San Paolo Dolphin Refuge, frutto della collaborazione con un team internazionale di esperti, proietta la Jonian Dolphin Conservation in una dimensione sempre più Europea».
Un concetto ripreso da Carmelo Fanizza, founder della JDC e responsabile del progetto San Paolo Dolphin Refuge: «Grazie a collaborazioni ormai consolidate come quella con Fondazione con il Sud, l’Italia ospiterà il primo centro del Mediterraneo nel quale i delfini provenienti da strutture zoologiche e da centri di ricerca saranno accolti in un ambiente marino controllato, dove potranno gradualmente riadattarsi a condizioni naturali. Il San Paolo Dolphin Refuge costituisce un modello sperimentale e replicabile che favorirà lo sviluppo di nuovi protocolli e infrastrutture per la gestione sostenibile e il benessere a lungo termine dei cetacei».
Mattia Giorno, Vicesindaco di Taranto, ha affermato che «sono qui per testimoniare la ferma volontà del Comune di Taranto di continuare il percorso condiviso che ci vede insieme a Fondazione con il Sud e alla Jonian Dolphin Conservation per creare in Palazzo Amati un polo di livello europeo per la divulgazione e la ricerca scientifica; è iniziato dieci anni fa con la consegna del piano terra di questo storico edificio, in cui nel 2019 è stato poi inaugurato Ketós Centro euromediterraneo del mare e dei cetacei, e oggi siamo sempre insieme per dare il via all’’allestimento del primo e del secondo piano, in cui sarà realizzata la “Control room” del San Paolo Dolphin Refuge, un nuovo progetto che vede Taranto protagonista a livello europeo e oltre. Questa è la strada per la valorizzazione la nostra “risorsa mare” inserita in una più ampia visione di quella Blue economy attraverso cui passa il futuro del nostro territorio».

In foto Carmelo Fanizza, Marco Imperiale, Carlos Tercero, Bruno Díaz López e Vittorio Pollazzon
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