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A Bari la prima laurea abilitante in Farmacia: i neo dottori pronti a esercitare senza l'esame di Stato. Le foto

Storica seduta all’Università “Aldo Moro”: i laureati in Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche ottengono contestualmente titolo e abilitazione. D’Ambrosio Lettieri: “Una svolta strategica per il sistema sanitario nazionale”

BARI - È una giornata che segna un punto di svolta per la formazione universitaria e il mondo delle professioni sanitarie quella vissuta mercoledì presso il Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, dove si è svolta la prima seduta di laurea abilitante in Farmacia. L’evento rappresenta la prima applicazione in Italia del nuovo modello di laurea abilitante, che consente ai neodottori di esercitare la professione senza dover sostenere il tradizionale esame di Stato.

La novità, introdotta dalle più recenti disposizioni legislative, unisce la preparazione accademica alla formazione pratica, integrando nel percorso di studi il Tirocinio curriculare Pratico-Valutativo (TPV), svolto presso le farmacie e concluso con una prova pratica di verifica delle competenze. Solo dopo questo passaggio i candidati accedono alla discussione della tesi di laurea, ottenendo così, in un unico momento, titolo accademico e abilitazione professionale.

Durante la cerimonia, i primi studenti del nuovo ordinamento hanno potuto celebrare un doppio traguardo, sancendo l’avvio ufficiale di una riforma che punta a colmare la distanza tra università e mondo del lavoro. Il presidente della Consulta degli Ordini dei Farmacisti della Puglia, Luigi D’Ambrosio Lettieri, ha definito l’introduzione della laurea abilitante «una riforma di grande valore strategico per il futuro della professione e per il sistema formativo sanitario».

Secondo D’Ambrosio Lettieri, il nuovo modello rappresenta il superamento della cesura che separava il percorso accademico dall’ingresso nella professione, realizzando «un modello formativo integrato e professionalizzante». Una sinergia più stretta tra Università, Ordini professionali e strutture sanitarie permetterà di costruire un continuum formativo che unisce la solidità scientifica della didattica universitaria alla concretezza dell’esperienza sul campo.

Il presidente della Consulta ha inoltre evidenziato che il nuovo sistema «non è solo un cambiamento procedurale, ma un passaggio culturale», espressione della volontà comune di garantire ai cittadini farmacisti preparati e consapevoli, protagonisti dei nuovi modelli assistenziali che uniscono ospedale e territorio nella prospettiva della Farmacia dei Servizi.

Soddisfazione è stata espressa anche dal professor Francesco Leonetti, direttore del Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco, che ha parlato di «un traguardo importante, frutto della leale collaborazione tra università e Consulta degli Ordini dei Farmacisti della Puglia».

Leonetti ha ricordato che, grazie alle ultime riforme, la laurea in Farmacia e in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) è stata arricchita di nuove competenze, in linea con le esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e con l’evoluzione della figura del farmacista. «Oggi – ha sottolineato – si laureano i primi dottori che, già da domani, potranno esercitare un mestiere antico e nobile, ma sempre più strategico per la salute pubblica».

Con questa prima seduta, l’Università di Bari diventa così punto di riferimento nazionale per un modello di formazione che unisce conoscenza teorica, pratica professionale e responsabilità sociale, formando una nuova generazione di farmacisti pronti ad affrontare con competenza e consapevolezza le sfide del futuro sanitario.

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