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L'Iniziativa

Gruppi di lettura in carcere: dalla Casa Circondariale di Taranto, storie di crescita e riscoperta

Voce ai protagonisti del progetto che ha trasformato la lettura collettiva in un potente strumento di arricchimento personale

Il carcere di Taranto

Il carcere di Taranto

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Storie di rinascita e riscatto tra le pagine: la Casa Circondariale di Taranto ospiterà la giornata conclusiva dei Gruppi di lettura in carcere, un'iniziativa che ha trasformato la lettura collettiva in un potente strumento di crescita personale e riflessione per detenute e detenuti. L'iniziativa, in programma venerdì 30 maggio a partire dalle ore 10,30, vedrà i partecipanti condividere le proprie toccanti testimonianze, mettendo in luce il valore di un percorso che va oltre le sbarre.

Il progetto ha coinvolto due distinti gruppi: nella sezione femminile, il gruppo di lettura “Di mano in mano” si è confrontato con le complesse dinamiche del libro “Stai zitta” di Michela Murgia, generando un dibattito stimolante e partecipato. Parallelamente, nella sezione maschile, il GdL “Eppure ci rialziamo” ha esplorato “L’arte di sbagliare alla grande” di Enrico Galiano, trovando spunti preziosi sulla resilienza e nuove prospettive di vita.

L'incontro offrirà un'inedita opportunità di introspezione e dialogo, prevede la partecipazione di figure chiave che hanno reso possibile questa significativa iniziativa. Interverranno i protagonisti stessi dei gruppi di lettura, le donne e gli uomini che hanno abbracciato questo percorso. Presenti anche Pietro Rossi, Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Puglia, Luciano Mellone, direttore della Casa Circondariale di Taranto, Maria Donatella Laricchia, vicedirettrice. A completare il quadro degli interventi, Bellisario Semeraro, Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria, Gabriella Acireale, responsabile della Biblioteca della Casa Circondariale e i rappresentanti della Biblioteca Civica Pietro Acclavio, Gianluigi Pignatelli (responsabile), Eugenia Croce e Monica Golino (bibliotecarie).

L'iniziativa ha dimostrato ancora una volta come la cultura e la condivisione possano aprire nuove finestre di speranza e fornire strumenti concreti per un percorso di cambiamento e reinserimento nella società.

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