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MAR PICCOLO

Il documento per la bonifica sostenibile del Mar Piccolo

Nella Dichiarazione declinati 6 capitoli di sostenibilità

Presentato nel corso di una conferenza stampa, tenutasi in Prefettura, il Documento scientifico del Dipartimento Jonico UniBA sulla “bonifica sostenibile del Mar Piccolo”.  Presenti all’incontro il Commissario governativo per le Bonifiche Vito Felice Uricchio, il Viceprefetto Stefania Fornaro, i referenti scientifici Maria Casola e Nicola Fortunato, Paolo Pardolesi, direttore del Dipartimento Jonico, Michele Mossa per il Politecnico di Bari, Piera Ielpo per il CNR, Angelo Tursi per CoNISMa il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, Angela Dibenedetto in rappresentanza di ISA Italian Scientists Association.

Ecco il testo integrale del documento.

Il Mar Piccolo di Taranto, con le sue peculiari caratteristiche dimensionali, morfologiche ed ecologiche, rappresenta un sistema ambientale particolarmente complesso, ma al contempo di straordinario valore naturalistico.

Purtroppo, il Mar Piccolo è rientrato nel “Sito di Interesse Nazionale di Taranto” a causa dell’accumulo di sostanze inquinanti nelle sue acque e nei suoi sedimenti. Fortunatamente, a causa della sua sorprendente resilienza, ha conservato sino ad oggi un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, con caratteristiche di assoluta unicità. Tutto ciò è stato ampiamente documentato nei numerosi studi scientifici svolti dal CNR, dall’Università di Bari, dal Politecnico di Bari ed in generale dalle Università italiane, queste ultime quasi tutte rappresentate dal CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario delle Scienze del Mare).

Nonostante la presenza, a luoghi, di situazioni di inquinamento ambientale, il Mar Piccolo presenta, ancora oggi, un’elevata biodiversità con spugne, policheti, bivalvi, cirripedi, briozoi, ascidiacei, echinodermi quali i gigli di mare e le oloturie, molte delle quali si alimentano filtrando di continuo l’acqua del mare e trattenendo all’interno del loro corpo minuscole particelle organiche e contribuendo, in tal modo, a processi di bioremediation. Inoltre, la presenza nel Mar Piccolo di altri organismi animali quali gasteropodi di varie specie, granchi, paguri, stelle marine e pesci quali bavose, pesci ago e cavallucci marini, anguille, spigole e tanto altro, ne potenziano il reale alto livello di biodiversità esistente nel bacino.

Purtroppo i numerosi studi ed i recenti approfondimenti condotti dal precedente Commissario Straordinario per la bonifica di Taranto, hanno fatto registrare, oltre questo livello di biodiversità, anche la presenza, sia pure in specifici luoghi (es. Area 170 ha), nell'acqua di mare e nei sedimenti marini di metalli e metalloidi, quali ad es. As, Cd, Cr, Cu, Hg, Ni, Pb e Zn, e contaminanti organici persistenti, come ad esempio bifenili policlorurati (PCB), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), idrocarburi totali, diossine (policlorodiossine dibenzo e dibenzo furani – PCDD/PCDF), nutrienti (nitrati e fosfati) e composti vari che determinano potenziali rischi per la salute umana.

Tanto premesso appare opportuno avviare anche un ampio percorso partecipativo che abbia ad oggetto la realizzazione di bonifiche sostenibili, in ossequio alla “Carta per le bonifiche sostenibili” che, come noto, rappresenta un documento strategico in cui sono cristallizzati i principi di sostenibilità ambientale, economica, temporale, sanitaria, produttiva ed etica degli interventi di bonifica.

I firmatari della dichiarazione condividono la necessità di dare seguito ad attività di “bonifiche sostenibili” del Mar Piccolo, al fine di favorire una piena valorizzazione naturale ed economica degli specchi d’acqua, riconoscendo l'importanza dei temi ambientali e di tutela della salute, come fattori di eccellenza e competitività economica, anche al fine di stimolare iniziative che consolidino e/o sviluppino opportunità di lavoro.

Il presente documento individua le seguenti priorità:

  1. investire nella conservazione dello straordinario capitale naturale del Mar Piccolo di Taranto, ovvero delle acque, dei sedimenti e delle specie che il Mar Piccolo ospita, riconoscendo appieno l’importanza dei servizi ecosistemici rispettivamente espressi;
  2. favorire la crescita del capitale naturale riducendo, contemporaneamente, l'attuale livello di degrado;
  3. promuovere le attività economiche, tanto quelle storicamente esistenti (es. mitilicoltura e pesca) tanto quelle che possono derivare da nuovi processi innovativi, ambientalmente sostenibili, che possono svilupparsi sulle sponde del bacino;
  4. promuovere la valorizzazione turistica sostenibile del Mar Piccolo;
  5. migliorare l'efficienza dell’azione di bonifica in termini economici, temporali e sanitari.

La sostenibilità ambientale, economica, temporale, produttiva, sanitaria ed etica nelle bonifiche del Mar Piccolo

La presente dichiarazione promuove:

1) la sostenibilità ambientale, privilegiando, le tecnologie di bonifica a bassissimo impatto, possibilmente limitando la produzione dei rifiuti e riciclandone quanto tecnicamente possibile. In particolare, ove possibile, saranno utilizzate le tecnologie più innovative ed efficienti tese a massimizzare nel tempo e nello spazio la degradazione degli inquinanti;

2) la sostenibilità economica, tesa a ridurre sensibilmente i costi delle bonifiche; condizione che consente, a parità di fondi, di effettuare interventi di risanamento in più ampie porzioni di territorio;

3) la sostenibilità temporale orientata alla riduzione dei tempi del procedimento amministrativo, operata anche mediante un’attiva collaborazione degli Enti impegnati nel processo di bonifica;

4) la sostenibilità sanitaria legata all’efficacia dei trattamenti di bonifica, puntando alla rimozione/degradazione, in via prioritaria, degli inquinanti a più elevata tossicità per l’uomo e valutando l’effetto sinergico legato alla compresenza di sostanze sia pure sottosoglia (attraverso approfondimenti tossicologici, ecotossicologici e biomolecolari);

5) la sostenibilità produttiva, orientata a far sviluppare nel Mar Piccolo e/o lunghe le sue coste, anche attraverso start-up giovanili, attività innovative sostenibili che apporterebero nuova economia di crescita per la città che troverà nel Mar Piccolo, un’ulteriore fonte di sviluppo;

6) la sostenibilità etica, che mira a ricercare un’eticità ambientale condivisa, indissolubilmente riconnessa alla rivalutazione del rapporto uomo-natura. Tale ricerca non può non coinvolgere anche la sfera spirituale dell’uomo, le sue convinzioni religiose o filosofiche, le quali contribuiscono a consolidare una coscienza ecologica al fine di individuare le regole generali di comportamento per il bene comune. In questo modo si potrà risanare il rapporto uomo-natura attraverso un’azione mirata ad orientare approcci che vadano oltre la rimozione/degradazione degli inquinanti, avendo cura degli equilibri ecologici, della tutela della vita umana e biologica, dell’equità sociale, della dignità dei lavoratori e dei diritti delle generazioni future e combattendo la cultura dello scarto.

APPENDICE 1

La Carta per le bonifiche sostenibili (sottoscritta dal Ministro dell’Ambiente e presentata il 4 giugno 2020, ndr)  è una dichiarazione di principi che riconosce la centralità degli obiettivi sviluppo sostenibile 2030 nella attività di governo dei territori ed intende favorire approcci orientati da tali criteri e finalizzati al trasferimento nelle pratiche ordinare di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati; persegue, altresì, finalità di riqualificazione funzionale dello spazio urbano, periurbano, industriale ed agricolo, salvaguardando la biodiversità e tutelando le matrici ambientali: aria, acqua, suolo e sottosuolo. nAttraverso le bonifiche si perseguono politiche di salvaguardia delle risorse naturali nella loro complessità, puntando alla rifunzionalizzazione dell’ambiente inteso come un apparato complesso, composto da elementi eterogenei che coesistono in un certo spazio (acqua, aria, suolo, habitat, popolazione, attività economiche, ecc.), con approcci in grado di considerare le interazioni presenti tra i vari elementi e superando la visione segmentata in distinte componenti ambientali. La Carta per le bonifiche sostenibili, inoltre, riconosce la centralità della conoscenza scientifica, in linea con i contenuti del Manifesto della scienza promosso dall’Italian Scientists Association-ISA e dei momenti formativi ed informativi al fine di generare nei cittadini e nei giovani consapevolezze e responsabilità nell'uso delle risorse naturali e nella tutela dell'ambiente.

APPENDICE 2

La trasposizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 nelle strategie di bonifica.  La filiera delle bonifiche si presta particolarmente all’approccio multidimensionale fortemente richiamato dall’Agenda 2030, considerando che la tutela del capitale naturale può essere perseguita in modo efficace, sostenibile, equilibrato ed inclusivo, rispettando i principi citati nei 17 obiettivi (Goal) e 169 sotto obiettivi (Target). La corretta bonifica dei siti inquinati genera migliori condizioni di benessere, riduce la povertà, assicura la sostenibilità ambientale, ricrea fiducia nelle istituzioni, rafforza le opportunità di crescita e restituisce competitività alle imprese. Le bonifiche sostenibili privilegiano approcci fondati sull’alta considerazione dei servizi ecosistemici espressi dalle matrici ambientali e dagli habitat, includendo la biodiversità, anche microbica, la capacità depurativa, gli effetti sul microclima, gli stoccaggi potenziali di carbonio, la produttività agricola e di biomasse, la riserva di acqua e nutrienti. Le bonifiche sostenibili propongono una visione per un nuovo modello economico circolare in grado di trattenere CO2 o ridurre le emissioni ed incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici. Il tasso di consumo di risorse rinnovabili, come le acque sotterranee, e in particolare di quelle poco rinnovabili come il suolo, il cui tasso di ricostituzione ha tempi non confrontabili con quelli umani, non deve eccedere da quello assicurato dai sistemi naturali. La sostenibilità ambientale significa anche che il tasso di emissione degli inquinanti non deve superare la capacità dell'atmosfera, dell'acqua e del suolo di trattenere e degradare tali sostanze, rendendole innocue ed avendo cura della biodiversità anche microbica nei suoli.

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