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EVENTI SPECIALI
15 Maggio 2024 - 18:47
Teleperformance Italia ha inaugurato la sua “Agorà” (gremita in ogni ordine di posti, ndr) dedicata a tutti i dipendenti e alla comunità tarantina con un evento speciale di importanza straordinaria: un momento di riflessione sugli anni novanta, sulle stragi di mafia e sui misteri italiani del 1992 1993, raccontati dai due protagonisti / eroi che hanno scritto una pagina importante della storia italiana. Per alcuni l’evento ha rappresentato un sogno, per altri una giornata memorabile, piena di emozione. Il generale dei Carabinieri e comandante dei ROS Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno e membro di spicco dei ROS hanno presentato il libro scritto a 4 mani “La verità sul dossier mafia–appalti” edito da PIEMME e pubblicato da Mondadori Libri (prima edizione novembre 2023). Un evento speciale. Unico.
Gli autori, presentati e moderati dal responsabile della Comunicazione interna Alessandro Ladiana hanno dialogato con il direttore delle Risorse umane e CFO di Teleperformance Italia, Gianluca Bilancioni: “Crediamo nella nostra relazione con Taranto e con i tarantini promuovendo da anni progetti per il territorio e investendo in iniziative per migliorare la vita di tante persone. Adesso – ha sottolineato Gianluca Bilancioni – apriamo con gioia la nostra sala convegni per il primo di una serie di eventi aperti alla comunità tarantina che, così, potrà conoscere da vicino il posto di lavoro di circa duemila donne e uomini del territorio. Lo facciamo grazie a nuovi spazi resi disponibili per merito dello smart working e che abbiamo deciso di destinare ai dipendenti di Teleperformance Italia, alle loro famiglie e a tutti gli altri cittadini che vorranno condividere con noi questi appuntamenti. Cominciamo con un momento di riflessione su una delle pagine più intense della nostra storia recente grazie alla presenza di due protagonisti della lotta alla mafia come Mori e De Donno”.
Come è noto, il generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno sono stati protagonisti in prima fila nella lotta contro Cosa Nostra, e il loro impegno investigativo ha dato risultati straordinari. Eppure, sono noti al grande pubblico soprattutto per il processo sulla presunta "Trattativa Stato-mafia", processo concluso con la loro completa e definitiva assoluzione. Oggi, finalmente, Mori e De Donno possono raccontare cosa c'è dietro la persecuzione giudiziaria e mediatica che hanno subito: il "Dossier mafia-appalti". Dopo intense indagini l'informativa fu preparata dai carabinieri del ROS guidati da Mori e De Donno e consegnata nelle mani di Giovanni Falcone, che le attribuì un'enorme importanza. Ma nella magistratura siciliana ci fu qualcuno che frenò a più riprese e poi archiviò senza giustificazioni la pista, ancora tutta da percorrere, che stava svelando il vero volto della mafia.
Ne scaturiva uno sconvolgente “sistema di corruzione istituzionalizzato” che, in tutta Italia, depredava le risorse pubbliche a vantaggio di selezionate cricche di prenditori e anche di politici (furbi i primi, meno accorti i secondi) e di cui Cosa Nostra rappresentava il braccio armato.
Il Giudice Paolo Borsellino credeva che l'inchiesta Mafia-appalti fosse all'origine dell’assassinio di Giovanni Falcone, ed è molto probabile che anche la strage di via d'Amelio (con il relativo depistaggio) sia da attribuire al maxi dossier del ROS dei Carabinieri (ROS sta per raggruppamento operativo speciale, il reparto investigativo dell'Arma dei Carabinieri, l'unico con competenza centralizzata sulla criminalità organizzata e sul terrorismo, ndr) Antonio Di Pietro ha riconosciuto il suo stretto e inquietante legame con Mani Pulite. Oggi, finalmente, il pubblico italiano può conoscere la verità su un'inchiesta che non doveva proseguire, nel racconto documentato e coinvolgente di due protagonisti che hanno pagato un prezzo altissimo. Attese da anni, le testimonianze di Mori e De Donno, sui fatti dei primi anni Novanta, si leggono come un romanzo poliziesco. E faranno ancora discutere, indignare, tremare: perché è tutto vero.
Mario MORI Generale dell'Arma dei Carabinieri, è stato in prima linea prima nella lotta al terrorismo e poi, da comandante del ROS, nella lotta alla mafia. Dal 2001 al 2006 è stato direttore del SISDE, il servizio segreto civile della Repubblica Italiana.
Giuseppe DE DONNO Già colonnello dei Carabinieri e membro di spicco del ROS, in prima linea nella lotta alla mafia nei primi anni Novanta. Uomini di fiducia di Falcone e Borsellino, a loro si devono alcuni dei principali successi investigativi nella lotta alla mafia dei primi anni Novanta, su tutti la cattura di Totò Riina. Mori e De Donno hanno lavorato insieme, per anni, al "Dossier mafia-appalti" e insieme hanno subito un processo per la presunta "Trattativa Stato-mafia", da cui sono usciti pienamente assolti dopo anni di accuse infondate e assalti mediatici.
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