Cerca

Cerca

SETTIMANA SANTA

Conclusa la Processione dei Misteri

Con i tre tocchi

Così don Marco Gerardo, dopo una notte di fede, di preghiera e di dignitoso raccoglimento, poco prima dei tre tocchi al portone d’ingresso della Chiesa: “sogni e speranze. Con la grazia di Dio abbiamo vissuto una notte di preghiera, di riflessione, di comunione attorno a questi riti cari alla tradizione del nostro popolo. Come sempre questo sabato santo, questo rientro della processione dei misteri, è segnato dalla presenza di tanti giovani, tante ragazze e tanti ragazzi, che sono il futuro della città, dell’Umanità, della Chiesa.  A dire il vero io vorrei che guardassimo ai giovani non tanto come il futuro, come qualcosa che deve ancora realizzarsi, ma dobbiamo vederli come fossero il presente: voi, ragazzi, insegnate a chi è più avanti negli anni, la bellezza dei desideri, la forza dei sogni,  man mano che la vita avanza e gli anni si accumulano sulle spalle, si corre il rischio di smettere di sognare, invece insieme a voi si può recuperare la bellezza dei sogni e delle speranze… e la prima preghiera che vogliamo fare a conclusione di questa processione dei Misteri è proprio per voi, perchè i sogni e le speranze che vi portate nel cuore siano realizzate dal vostro impegno, dalla responsabilità  dei più grandi, e dalla grazia di Dio”.

Dopo qualche minuto, la processione dei Misteri si conclude. Sono le 8.28 di sabato 30 marzo. Una folla incontenibile distribuita tra via d’Aquino, via Principe Amedeo e piazza Carmine.  Dopo una lunga attesa, dopo una lunga notte di fede, di speranza, di preghiera, di raccoglimento risuonano i Tre colpi, i tre tocchi sul portone della Chiesa del Carmine. E poi un lungo forte, liberatorio applauso  della folla.

Terminano le celebrazioni dei Riti che hanno reso santa la settimana.  E termina anche questa lunga notte che ha ci ha fatto completare un percorso di fede. Una tradizione popolare che ci ha riuniti, ci ha fatto sentire più vicini, ci ha fatto dimenticare per qualche giorno le divisioni, le invidie, le piccolezze quotidiane di una vita materiale. E Taranto ci è sembrata più bella, più nostra, straordinariamente unica in questa sua antica ritualità tramandata di generazione in generazione.

Abbiamo incontrato il Priore della Confraternita del Carmine, Antonello Papalia (con lui abbiamo ricordato, non senza profonde emozioni, l’indimenticato padre Emanuele, grande uomo della concertazione che ha sempre seguito, promosso e amato i riti della Settimana Santa.

Al termine della processione abbiamo anche sentito il dott. Mario Balzanelli Direttore del servizio 118.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori