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GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
26 Marzo 2024 - 13:17
Trentadue edizioni per le Giornate FAI di Primavera: questo il traguardo raggiunto dal Fondo Ambientale Italiano, sempre più impegnato ad organizzare eventi importanti e significativi al fine di conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Il FAI intende garantire l’opportunità di scoprire un’Italia meno nota, luoghi solitamente inaccessibili e inediti, non solo nelle grandi città ma soprattutto nei borghi. Di qui la scoperta di monumenti, luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme dell’Italia.
Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”: in occasione delle Giornate FAI di Primavera, ben 750 luoghi sono stati aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli “Apprendisti Ciceroni” giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio.
Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.
In particolare quest’anno, a San Giorgio Jonico è stata aperta al pubblico la Masseria Feudo situata a poche centinaia di metri dal centro urbano, lungo la Strada Provinciale 113 che collega San Giorgio a Roccaforzata. Una masseria libera da privilegi feudali, costruita nel 1730, denominata in un primo momento “masseria ”Feudo di Belvedere”, più tardi denominata solo “Feudo”.
"Raccontare San Giorgio Ionico è il primo passo per tutelarlo e valorizzarlo", questo il pensiero del Sindaco Mino Fabbiano presente in Masseria - Il nostro territorio è ancora una volta protagonista delle GIORNATE FAI dopo il successo riscontrato in autunno presso il Parco delle Tagghjate. Oggi le attenzioni sono tutte rivolte su "Masseria FEUDO" esempio di recupero e conservazione di beni storici presenti sul nostro territorio”.
Ha fatto gli onori di casa il proprietario il dottor Teo Ripa, veterinario per una vita. Per quest’uomo straordinario, l’amore per gli animali è stato sempre accompagnato dall’amore per il territorio, il patrimonio agreste, le masserie come luogo d’incontro delle culture contadina, lì dove si respirano ancora le tradizioni contadine. Da anni va curando con attenzione e amore la ristrutturazione non invasiva dell’antica masseria in ogni singolo particolare, in ogni dettaglio aiutato dal suo art director di fiducia, l’artista e designer Ettore Marchi.
In definitiva la Giornata FAI di primavera è stata l'occasione per far conoscere ai tanti visitatori la Masseria Feudo, la collezione degli "ANTICHI MESTIERI IN BICICLETTA" e la mostra fotografica della San Giorgio Archeologica con la sua "Necropoli del Feudo". Non solo, nel suggestivo cortile della masseria, si è tenuto anche uno splendido spettacolo danzante delle "Nereidi di Taras". Le visite sono state gestite e curate dagli "APPRENDISTI CICERONI" dell'Istituto G. Pascoli di San Giorgio Ionico e dell'Istituto Alberghiero Mediterraneo di Pulsano.
La storia della Masseria: nel 1730, 200 tomoli di terreni di proprietà di Giulio Cesare Albertini furono venduti al curato di allora, Don Francesco Paolo Zingaropoli. Alla morte del sacerdote la masseria passò al nipote, l'avvocato Valentino Zingaropoli che, nel 1847 la venderà al generale Florestano Pepe e da questi poi sarà ceduta a Cosimo Parabita nel 1866. Una campagna di scavi archeologici nel 1994 ha portato alla luce una necropoli di IV-III sec. a. C..
La masseria Feudo è formata da un corpo principale adibito ad abitazione padronale che presenta, sul fronte, semplici ma eleganti decorazioni classicheggianti. Nel registro inferiore si apre un portale principale ad arco ribassato e altri accessi di servizio più piccoli. In particolare c’è la presenza di due garitte sporgenti dalla facciata un tempo utilizzate per la “difesa” della masseria. Sulla sinistra del corpo principale si apre un grande ambiente coperto da un soffitto a capriate in legno, molto probabilmente destinato a rimessa per le carrozze, mentre lateralmente è presente un lungo ambiente destinato alle scuderie. Sul retro del corpo principale si apre un grande cortile quadrangolare caratterizzato da un lastricato in pietra calcarea e dalla presenza di grandi arconi lungo due lati.
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