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INCONTRI CON LA CULTURA E LA SOCIETA’
30 Dicembre 2023 - 21:11
Presentato nell’innovativo scenario del Cafè Costantino, nella centralissima via d’Aquino, il libro di Massimo Mapelli “Ad alta voce. Vita da giornalista sul campo e dietro le quinte” edito da Baldini+Castoldi, volume che vede l’autorevole prefazione di Enrico Mentana.
Hanno dialogato con l’autore l’avv. Annalisa Adamo Aymone, presidente dell’associazione #Ante Litteram la cultura prima di tutto e la prof. Josè Minervini presidente della Società “Dante Alighieri” di Taranto che ha esordito “La mamma di Massimo è stata un’insegnante, una collega e un’amica. Durante gli anni della formazione mi ha sempre parlato di suo figlio e del suo sogno di diventare giornalista. Alla fine Massimo si è distinto in un mondo complicato, risultando uno dei più seri e bravi giornalisti italiani. É un figlio della nostra terra che seguiamo tutti con grande orgoglio”.
Così ha presentato l’opera l’ avv. Annalisa Adamo: “Il libro di Massimo Mapelli consente di attraversare trent’anni di giornalismo, di storia e società italiana. L’impegno, il rigore e l’umanità dell’autore sono i cardini su cui si basa tutto il racconto, che risulta tanto più coinvolgente ed interessante quanto più si crede nell’idea che in una democrazia di certe questioni e valori si debba parlare il più possibile e a “voce alta”.
"Ad alta voce" è infatti il racconto di trent'anni di giornalismo "vissuti in prima persona" a partire dalla formazione (ricordiamo il quotidiano “Puglia” diretto da Mario Gismondi) all'esperienza di Rai Stereo Notte, e poi il praticantato, le collaborazioni e quindi Rai e TMC News. Nel volume di 500 pagine si ritrovano le esperienze da inviato in Italia e all'estero anche in missioni militari, piazza San Pietro, il pontificato di Giovanni Paolo II, e poi ancora approfondimenti, inchieste, documentari e le grandi interviste. Mapelli ha perciò ripercorso i punti salienti della sua carriera giornalistica, tra forti testimonianze, aneddoti, spaccati di esperienze personali e professionali che lo hanno reso testimone di un’epoca di grandi cambiamenti e dell’evoluzione della stessa professione giornalistica: il racconto del lavoro in Antartide e nelle regioni dell'Artico per spiegare gli effetti del riscaldamento globale e delle calamità come il terremoto dell'Aquila e il vertice del G8.
Nel libro di Mapelli ritroviamo anche la cronaca giudiziaria e il reportage sui grandi processi dalla revisione del caso Calabresi (da qui nacque la rubrica dal carcere di Adriano Sofri), fino al delitto di Meredith Kercher. E ritroviamo anche il suo rapporto con editori e direttori, a partire da Sandro Curzi fino a Antonio Lubrano. E, dopo la nascita de La7, da Nino Rizzo Nervo a Giulio Giustiniani, da Antonello Piroso fino all'era Enrico Mentana. “Ad alta voce” fa luce anche sulla professione giornalistica, sul presente e il futuro dell'editoria, "attraverso un racconto che si snoda in un arco di tempo in cui tutto è cambiato". Alla fine della presentazione del libro abbiamo avuto la possibilità di intervistare l’Autore.
Chi è Massimo Mapelli
Nato a Bari 1967, ha vissuto 15 anni a Taranto, oggi è capo servizio e inviato speciale TG LA 7 , giornalista professionista. Laureato con lode in Lettere Moderne con specializzazione in giornalismo e Mass Media alla Luiss di Roma. Ha cominciato nel 1988 come collaboratore al quotidiano "Puglia" con Mario Gismondi direttore. Ha poi lavorato alla Rai dal 1991 al 1997 come conduttore radiofonico (Rai Stereo Notte) ed è stato programmista regista, autore di testi per Rai Uno, Rai Due, Radio Due. A TMC news, dopo uno stage di esperienza, ha collaborato come redattore e inviato a "Primo Piano" di Alessandro Curzi. A “Candido” di Antonio Lubrano. Ha svolto uno stage di esperienza alla redazione de "Il Mondo". Ha collaborato con i settimanali “Affari e Finanza” e “Panorama.” E’ docente di giornalismo televisivo e di tecnica del linguaggio radiofonico è autore di studi e pubblicazioni di critica letteraria e sociologia delle comunicazioni di massa. Negli ultimi anni ha seguito importanti inchieste giudiziarie e alcuni grandi fatti di cronaca. Ricordiamo la vicenda dei fucilieri in India, le inchieste sulla P4 e sulla cosiddetta Loggia Carboni e poi le dirette come inviato al G8 dell’ Aquila e nelle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. Inviato a Seattle, Londra e Perugia per il delitto di Meredith Kercher. A Potenza per l'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia. In diretta a Piazza San Pietro per la morte di Papa Giovanni Paolo II, A Nassiriya, Pristina e Sarajevo per le missioni militari in Iraq e nei Balcani. Ha seguito il caso Ustica, la vicenda di Emanuela Orlandi, la revisione del processo Calabresi. Ha condotto il telegiornale della notte e la rassegna stampa. Con i documentari "Nero Artico" e "Antartide ultima frontiera" si è occupato delle conseguenze dei cambiamenti climatici e di ricerca scientifica ai poli estremi del pianeta. Ha realizzato reportage, interviste e approfondimenti anche per le rubriche e gli speciali del Telegiornale di La7, di cui ha condotto l’edizione della notte e la Rassegna Stampa. Ha ideato e curato la rubrica "Teleposta" di Adriano Sofri trasmessa in esclusiva dal carcere di Pisa. Al “caso Sofri” ha dedicato numerosi servizi e speciali. Tra questi "Vita dietro le sbarre" "Sofri, caso italiano". “ Il prezzo del passato “. Il suo documentario “Nero Artico” ha conquistato nel 2008 il “premio Ilaria Alpi” nella sezione immagini intitolata a Miran Hrovatin. Sempre al “premio Ilaria Alpi” è stato finalista nel 2005 con “ Gli Occhi di Barbara” una storia sul tema dell’eutanasia e nel 2009 con Pastorale Sarda, una inchiesta sugli agricoltori della Sardegna finiti in rovina. Come vice capo della redazione cronaca tra il 2002 e il 2004 ha coordinato dirette e speciali sul terremoto in Molise, il rapimento degli ostaggi italiani in Iraq, la Canonizzazione di Padre Pio, la marcia della pace Perugia-Assisi.
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Testata: Buonasera
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