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L'INTERVISTA
24 Dicembre 2023 - 08:40
Marzia Varvaglione, manager della Comunicazione del Marketing dell’azienda Varvaglione 1921: è finito un anno importante, il 2021 è stato l’anno del Centenario dell’azienda, quindi tracciamo un report del 2023 e parliamo dei programmi futuri.
L’anno 2023, per tutte le aziende del settore vitivinicolo, è stato un anno di grandi cambiamenti, siamo in un mercato in costante evoluzione e registriamo l’ingresso di una generazione giovane che sta cambiando lo “stile di bere il vino”. Inoltre, analizzando i numeri dal punto di vista produttivo: - abbiamo avuto una vendemmia molto scarsa per motivi legati a malattie di cui ormai abbiamo già sentito parlare e riparlare, d’altro canto, abbiamo avuto da questa vendemmia un’ottima qualità quindi ci aspettiamo un’ottima annata per tutte le produzioni che oggi sono in affinamento.
In definitiva il 2023 è stato un anno importante per la Varvaglione 1921 ma sappiamo anche per la stessa Marzia, cui è stato conferito un importante incarico nazionale…
Sono onorata di esser stata eletta presidente di AGIVI, l’associazione giovani imprenditori vinicoli italiani, perché rappresentare in tutta Italia i giovani del mondo del vino rappresenta un’opportunità di crescita per me e per tutta l’associazione ma anche e una grande responsabilità. Basti pensare agli argomenti che si stanno trattando negli ultimi giorni come ad esempio quello delle etichettature.
Cosa significa per Marzia Varvaglione essere non solo manager nel mondo del vino ma anche e soprattutto winemaker?
Essere winemaker nel mondo ormai va molto di moda: a tal proposito ci sono tantissimi film che raccontano il personaggio dei wine maker come “il profumo del Mosto selvatico”, “Ritorno in Borgogna”, “Un’ottima annata” Oggi essere winemaker non significa soltanto produrre ma significa creare valore per un territorio, per una terra, per un vitigno. Il mondo del vino ti dà tantissime opportunità di business considerando la lunghezza della filiera e di conseguenza di relazioni umane.
Ma è anche bello conoscere i punti di forza di Varvaglione 1921 che sono appunto l’innovazione, la visione e anche la famiglia…
Dalla famiglia è partito tutto perché sono stati i miei bisnonni a dar vita all’attività: la storia d’amore tra i miei nonni paterni ha dato vita a mio padre che è colui che ha consentito e fortemente voluto il passaggio da una piccola azienda familiare a una delle più grandi aziende vinicole pugliesi. Mio padre Cosimo che insieme e mia madre non si è mai stancato di parlare di tradizione ma soprattutto di qualità, perché bisogna tenere le radici salde come la vite ma riuscire a pensare “con le ali” Perché non bisogna mai porsi limiti, e l’innovazione in questo aiuta tantissimo l’imprenditore.
Ma l’inserimento di Marzia in questo contesto è stato proprio quello di dare valore al marketing, alla comunicazione e al brand?
Secondo me il brand è quello che crea valore nel lungo termine perché il Brand crea riconoscibilità, crea sia valore intrinseco che valore estrinseco all’azienda: con il brand si crea un senso d’appartenenza all’interno dell’azienda stessa e poi al consumatore finale si racconta chi è la Varvaglione, la sua storia e cosa vorrebbe diventare, dove sta andando…
Ma allora, chi è Marzia Varvaglione?
Marzia è una giovane mamma e donna nata nel mondo del vino, innamorata di questo mondo praticamente da subito: la prima volta che ho assaggiato il vino è stato al mio battesimo… Sono estremamente innamorata della mia terra quindi mi piace anche descrivermi come “ambasciatrice di Taranto, della puglia e un po’ anche del Primitivo. Sono anche una sportiva, adoro la pallacanestro.
Quando si parla di Varvaglione si parla di “stile di vita”, non solo, ma anche di “stile di produzione” e quando si parla di stile allora il pensiero va naturalmente alla “collezione privata Cosimo Varvaglione”.
La “collezione privata” da più di 5 anni ci sta regalando tante soddisfazioni: il valore ed il consenso arrivano da riviste specializzate di calibro internazionale come Wine Spectator, Bibenda, Gambero Rosso e AIS che sono oggi le guide più autorevoli nel mondo del vino insieme ai giornalisti e blog di settore. La collezione privata è un progetto esclusivo che comprende sia il Primitivo di Manduria che il Negramaro del salento declinati nello stile dell’eccellenza. E si chiama “collezione privata Cosimo Varvaglione” proprio perché mio padre ha voluto creare e firmare due vini speciali che possano davvero rappresentare un momento speciale, prodotti entrambi con estrema dedizione e tantissimo amore.
Quando parliamo di Varvaglione 1921 parliamo anche diciamo di generazione Zeta.
Sì, la ”genZ” è sicuramente uno di quei target che vanno tenuti d’occhio. Oggi lo stile di consumo sta cambiando e ci sarà una fortissima conversione tra i consumatori più esperti e quelli più giovani. Oggi la generazione Z è in continua evoluzione sta ancora creando il suo stile di consumo e In che modo vuole inserire il vino all’interno della propria routine, all’interno delle proprie esperienze.
Qual è il messaggio di Marzia Varvaglione per Taranto?
Auspico tantissimo la rinascita della nostra città: qualcosa sta già cambiando e noi tutti abbiamo il dovere di essere parte integrante di questo cambiamento e soprattutto crederci per primi. Dovremmo parlare bene della nostra città e cercare di essere un po’ più orgogliosi della nostra terra. Per quello che ci è possibile, io e la mia famiglia continueremo a dare il nostro contributo.
LA SCHEDAMarzia Varvaglione, nata a Taranto, Diplomata al Liceo Scientifico Battaglini, si è dedicata alla danza classica e il pianoforte. Ma sarà il basket la sua vera passione: con costanza e disciplina, gioca per la squadra di Serie A della sua città, nonché in Eurolega. Laureata in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, ha proseguito gli studi a Lugano, Losanna e Londra, dove si è perfezionata in “strategie per le imprese e il marketing”. Instancabile nella propria formazione nel mondo del vino, ha studiato per il titolo WSET Livello 3. L’inserimento nell’azienda di famiglia avviene nel 2013. La sfida sarà portare la Varvaglione 1921, che ancora si occupa principalmente di vino sfuso, ad ampliare gli orizzonti, con un piano di marketing che include un lancio del packaging innovativo e accattivante, e un’internazionalizzazione che conduce l’azienda a commercializzare il vino in tutto il mondo. Oggi Varvaglione 1921 esporta 5 milioni di bottiglie in più di 70 paesi. Marzia da 10 anni è al fianco di suo padre Cosimo, alla guida della cantina, ed è la prima della quarta generazione ad entrare in azienda, presto raggiunta da suo fratello Angelo e da sua sorella Francesca. Creare valore, sviluppare nuovi prodotti e nuove strategie, consolidare il rapporto con i propri clienti e comunicare con uno stile innovativo sono i suoi obiettivi. I risultati non tardano ad arrivare: l’azienda ha conquistato importanti premi, punteggi e riconoscimenti dalle guide più conosciute a livello nazionale ed internazionale come Wine Spectator, Gambero Rosso, Bibenda. Una special mention va sempre all’aspetto del design e packaging, settore che con l’input di Marzia distingue la cantina, rendendola unica e identificabile; il premio RED DOT ne è una prova. Socia dell’Associazione Le Donne del Vino, Marzia Varvaglione viene eletta Presidente dell’AGIVI Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani nel 2023. Continua a ricoprire un ruolo importante nella cantina di famiglia nonché sulla scena vitivinicola nazionale.
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Testata: Buonasera
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