L’attività di controllo, frutto di un’attenta analisi dei flussi doganali e dei rischi legati alle importazioni, ha portato alla luce gravi irregolarità nella documentazione doganale. Le bollette di accompagnamento risultavano falsificate e le etichette dei prodotti non rispettavano la normativa vigente. La merce è stata sottoposta ad analisi chimica presso il Laboratorio dell’Agenzia delle Dogane di Bari, che ha confermato i sospetti degli inquirenti: si trattava di cianammide, un fitostimolante conosciuto con il nome commerciale "Dormex", vietato in Europa da oltre 15 anni.
Utilizzata in agricoltura per accelerare la maturazione di colture come vite, ciliegio, kiwi e frutta a nocciolo, la sostanza è stata bandita nel 2008 per la sua pericolosità per l’ambiente e per la salute umana, a causa degli effetti tossici prolungati e delle potenziali conseguenze sul lungo termine.
L’operazione ha portato alla denuncia di tre persone, ritenute responsabili a vario titolo di falso in atto pubblico, frode in commercio e violazione delle normative europee in materia di prodotti fitosanitari. Le indagini si trovano nella fase preliminare.
Il commercio di prodotti chimici non autorizzati non solo rappresenta un rischio concreto per i consumatori, ma altera profondamente le regole della concorrenza, penalizzando gli operatori agricoli che rispettano le disposizioni normative, costretti a sostenere costi più elevati per garantire sicurezza e qualità.
L’azione congiunta delle forze impegnate nei controlli portuali si inserisce in un più ampio quadro di contrasto ai traffici illeciti internazionali, previsto dal Protocollo di collaborazione nazionale tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane, che mira a tutelare il mercato legale, la competitività delle imprese oneste e la salute pubblica.