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Riders, il lato invisibile del lavoro: un incontro su diritti, sfruttamento e futuro

A Porta Futuro confronto tra esperti, istituzioni e lavoratori sulle condizioni dei ciclofattorini. Inaugurata la mostra fotografica “Riders…sfrecciano veloci” di Mauro Ruffini, tra scatti e storie di ordinaria precarietà

BARI - Un’occasione per accendere i riflettori su una delle figure più emblematiche del lavoro precario contemporaneo: i riders. A Bari, negli spazi di Porta Futuro, si è svolto un incontro pubblico promosso dal Consorzio Mestieri Puglia, con al centro una riflessione approfondita sulle nuove forme di impiego nella gig economy e sulle condizioni lavorative dei ciclofattorini delle piattaforme digitali.

Tra testimonianze dirette e analisi tecniche, l’iniziativa ha inteso sollecitare una presa di coscienza collettiva sul valore del lavoro e sulla necessità di ripensare il modello produttivo che governa queste dinamiche occupazionali.

Ospite dell’incontro Enrico Francia, rider di Torino, che ha portato la propria esperienza personale, raccontando la quotidianità fatta di corse contro il tempo, retribuzioni variabili e scarsa tutela, sotto il controllo costante di un algoritmo.

Al dibattito hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, esponenti sindacali ed esperti del settore, che hanno sottolineato come il lavoro su piattaforma sia oggi uno dei terreni più fragili del mercato occupazionale, in cui si intrecciano assenza di diritti, instabilità economica e solitudine professionale.

“Questa iniziativa – ha spiegato il presidente del Consorzio Mestieri Puglia, Vito Genco – nasce per promuovere una cultura del lavoro fondata sulla dignità e sulla valorizzazione del capitale umano, in un tempo in cui la marginalizzazione dei lavoratori rischia di diventare una norma.

Tra i temi emersi durante il confronto: la necessità di dare voce ai riders, di stimolare un dibattito pubblico sulle politiche da adottare e di garantire condizioni di sicurezza, equità e rispetto per chi lavora nell’economia digitale.

A margine dell’incontro è stata inaugurata la mostra fotografica “Riders…sfrecciano veloci” di Mauro Ruffini, un reportage realizzato tra Torino e Nizza dal 2021 al 2023, che documenta in modo diretto e coinvolgente la realtà quotidiana di chi pedala per consegnare cibo e merci sotto ogni condizione climatica, guidato da un’app e da un punteggio che decide tutto: tragitto, tempo, guadagno.

Gli scatti raccontano volti, corpi in movimento, attese al semaforo e corse nel traffico. Una narrazione per immagini che restituisce dignità e visibilità a una categoria spesso ignorata, ma centrale nella vita urbana contemporanea.

In Italia si stimano circa 13 mila riders, con una forte presenza nelle grandi città. A Bari sarebbero tra i 300 e i 400, secondo le ultime rilevazioni.

La mostra resterà aperta fino al 3 aprile presso la sede di Porta Futuro Bari, negli spazi della ex Manifattura Tabacchi. Dal 7 al 17 aprile sarà poi ospitata a San Severo, presso la parrocchia Madonna della Libera e San Sebastiano, come tappa conclusiva del percorso.

Un viaggio dentro le contraddizioni del lavoro contemporaneo, che invita a guardare oltre la superficie e a porsi una domanda urgente: che futuro vogliamo costruire per chi lavora senza tutele, senza voce, ma con un carico di fatica che pesa ogni giorno di più.

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