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L’appello di Giuseppe Guaricci dopo il servizio Rai: "Il Governo ignora l’emergenza assistenziale"

Le parole accorate del dirigente Uneba dopo la messa in onda della trasmissione "XXI Secolo" su Rai1: "RSA insufficienti, famiglie lasciate sole"

ALTAMURA – Un intervento deciso, quello affidato ai social da Giuseppe Guaricci, imprenditore del settore socio-sanitario e figura di riferimento all’interno di Uneba, una delle principali associazioni italiane che riunisce le strutture dedicate alla cura degli anziani e alla gestione di Centri Diurni e Residenze Sanitarie Assistenziali.

La dichiarazione arriva dopo la trasmissione di una puntata del programma "XXI Secolo", condotto da Francesco Giorgino e andata in onda su Rai1, con un servizio curato dalla giornalista Rita Rocca. La troupe ha fatto tappa anche ad Altamura, visitando la struttura "Il Buoncammino – Casa di cura per la Terza Età e Centro Studi", diretta proprio da Guaricci.

"Un sistema in crisi: servono riforme immediate"

Guaricci ha espresso apprezzamento per l’attenzione mostrata dai media, ma ha colto l’occasione per lanciare un forte grido d’allarme sulla drammatica situazione delle famiglie che assistono malati di Alzheimer"Il servizio ha avuto il merito di raccontare con chiarezza ciò che molte famiglie vivono ogni giorno in silenzio. La realtà è che esiste un divario enorme tra i bisogni reali e i servizi disponibili. Una distanza che le istituzioni fingono di non vedere", ha scritto.

Secondo l’imprenditore, il sistema di cura degli anziani non autosufficienti è ormai al collasso, e la tanto attesa riforma strutturale del settore continua a essere rimandata. "Le patologie cronico-degenerative come l’Alzheimer non possono essere gestite a domicilio. Non si può più permettere che i pazienti attendano anni per un posto in RSA, né che occupino impropriamente letti ospedalieri, risorse indispensabili per chi è colpito da malattie acute", ha aggiunto.

"Un costo sociale ed economico insostenibile"

Guaricci ha inoltre denunciato l’enorme impatto economico che questa gestione inefficiente comporta: "Un malato di Alzheimer ricoverato in ospedale costa fino a dieci volte rispetto alla presa in carico in una struttura specializzata. A pagare siamo tutti noi contribuenti, mentre il sistema resta bloccato in una logica emergenziale e priva di visione".

L’appello alle istituzioni: "Non c’è più tempo"

Il dirigente Uneba ha concluso il suo intervento con un appello al Governo affinché la questione non venga più ignorata: "Occorrono scelte coraggiose e strutturate. Le famiglie non possono continuare ad affrontare da sole il peso dell’assistenza. L’Alzheimer non è un problema privato, ma una grande questione pubblica che riguarda l’intera collettività".

Con le sue parole, Guaricci dà voce a una rete di professionisti e famiglie che da anni attendono un cambio di passo, in un Paese dove la popolazione invecchia rapidamente, ma le risposte del sistema sanitario tardano ad arrivare.

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