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Il fatto
20 Dicembre 2024 - 07:41
Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno sgominato un’organizzazione criminale responsabile di una serie di assalti esplosivi a sportelli ATM in diverse regioni italiane, inclusa la Puglia. L’indagine ha portato all’arresto di otto indagati, accusati di associazione per delinquere, furti aggravati con esplosivi, violazione delle leggi sulle armi, ricettazione e riciclaggio.
L’organizzazione, con base operativa in provincia di Foggia, operava secondo un metodo altamente pianificato e sofisticato. Gli assalti venivano effettuati utilizzando ordigni artigianali, le cosiddette "marmotte", simili ad armi da guerra per composizione e caratteristiche, capaci di danneggiare casseforti e sportelli ATM per impossessarsi del denaro custodito.
Gli indagati utilizzavano auto di grossa cilindrata rubate o con targhe clonate per i loro spostamenti, mentre per forzare gli sportelli automatici impiegavano carte di credito intestate a stranieri, che permettevano di introdurre l’esplosivo. L’organizzazione disponeva di specifiche competenze tecniche nella fabbricazione di ordigni e una precisa suddivisione dei ruoli tra autisti, vedette, staffettisti ed esecutori materiali.
Le indagini, partite nel dicembre 2023, hanno permesso di attribuire agli indagati la responsabilità di almeno 17 assalti, tra cui alcuni nella provincia di Bari, realizzati tra luglio e settembre 2024. Complessivamente, l’attività criminale avrebbe fruttato circa 290.000 euro.
Il gruppo era coinvolto anche nella pulizia e riciclaggio del denaro sottratto, spesso macchiato dai dispositivi antifurto degli ATM. La spartizione dei proventi seguiva un tariffario prestabilito, con premi aggiuntivi in caso di colpi particolarmente fruttuosi.
Durante le perquisizioni eseguite contestualmente agli arresti, i Carabinieri hanno sequestrato:
Oltre ai colpi in Puglia, l’organizzazione ha operato anche in altre regioni, tra cui il Piemonte (Torino), la Campania (Avellino), la Lombardia (Pavia e Milano) e la Basilicata (Potenza). L’indagine ha rivelato un collegamento logistico tra la base foggiana e un indagato stabilmente residente in provincia di Torino, che fungeva da referente per gli assalti al Nord.
L’operazione ha evidenziato l’alta pericolosità dell’organizzazione, che con il suo modus operandi ha messo a rischio la sicurezza pubblica e causato danni ingenti agli istituti di credito e agli uffici postali. Le indagini, tuttora in corso, puntano a chiarire ulteriori responsabilità e a prevenire la reiterazione di reati simili.
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