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LEONARDO GIANGRANDE
24 Dicembre 2024 - 06:00
Presidente Giangrande, siamo ormai alla fine di questo 2024. Possiamo tracciare un bilancio come Confcommmercio e, in generale, sull’andamento delle attività commerciali nel complesso?
Come Confcommercio nel 2024 abbiamo avuto un’operatività di grandissimo impegno. In cantiere abbiamo messo tante cose e sostegni importanti per le imprese attraverso la nostra società Sistema Impresa. Con il vicepresidente Spadafino insieme alla parte tecnica, al direttore Mancino e allo staff abbiamo sicuramente fatto delle cose importanti a sostegno delle nostre imprese, anche nel campo della formazione. Dall’altra parte, però, abbiamo riscontrato che anche il 2024 è un anno che si trascina dopo il Covid, con difficoltà delle imprese, chiusure, difficoltà di accesso al credito, un’inflazione importante, le difficoltà economiche del ceto medio e una forbice che si allarga tra la povertà e chi sta sempre meglio. Quindi siamo in una situazione che ovviamente ancora non ci fa uscire dalla crisi.
Presidente, abbiamo registrato una certa difficoltà di dialogo tra Confcommercio e amministrazione comunale. Perché queste incomprensioni?
Noi non creiamo le difficoltà a prescindere con un’amministrazione. Noi abbiamo detto sempre che siamo una associazione strutturata, che all’interno ha tante anime e quindi ha necessità di portare avanti le istanze delle imprese e dei lavoratori. Per noi avere un’interlocuzione con una amministrazione che si siede tavolino e mantiene quello che dice è importante. Confcommercio ha proposto cose importanti per la Città Vecchia, per la rigenerazione urbana, sul comparto 32 rispetto al quale noi saremo sempre contrari a ulteriore consumo di suolo. Per noi è fondamentale rigenerare il Borgo e la Città Vecchia come focus importante di ripresa di tutta la città. Noi non siamo contro a prescindere, abbiamo dato la possibilità più e più volte di interagire e con l’amministrazione. Abbiamo detto: fateci capire cosa volete fare della città. Credo sia un diritto di questa associazione, della sua presidenza e di tutti gli organismi che ne fanno parte chiedere certezza di un percorso programmato che noi non vediamo.
Ha citato la Città Vecchia, dove nei giorni scorsi avete organizzato la sagra della pettola proprio a dimostrazione di quanto vi stia a cuore il tema della Città Vecchia.
Per noi è un asset importante, come si dice in gergo imprenditoriale, di sviluppo. È un bene che hai solo tu e non hanno tante altre città. C’è una città che viene bagnata dal mare, con due ponti, uno di pietra e l’altro girevole che ha al suo interno bellezze importanti. Ma cosa ci vuole perché questa cosa esploda per creare opportunità di lavoro, per creare nuove aperture, nuova occupazione, per far diventare Taranto al centro delle attenzioni di chi viene da fuori e dice: “Fammi vedere Taranto, voglio vedere la bellezza della città vecchia di Taranto”? Quella serata ha dimostrato che è importante fare sinergia con quei ragazzi, che io ringrazio fortemente, perché sono tutti giovani che credono nella città vecchia e Confcommercio li sta appoggiando attraverso un importante lavoro di coinvolgimento che ha fatto il mio vicepresidente Spadafino insieme a Taranto Grand Tour e alle associazioni. Guardate quanta roba abbiamo messo insieme ed è venuta fuori una serata spettacolare. Allora vedete che ci vuole poco per creare le condizioni perché questa città possa veramente riprendersi e riportarsi in un cammino di sviluppo e di cambio di marcia. Per tornare ai rapporti con l’amministrazione comunale, noi non andiamo a simpatia o antipatia, noi lavoriamo sulla progettualità e sulla programmazione e pianificazione, che oggi è una condizione necessaria, perché non si vive di improvvisazione
A proposito di pianificazione, lei prima ha fatto riferimento al comparto 32. Registriamo già alcune critiche sul nuovo piano urbanistico e questo attiene anche alla visione complessiva della città. Come associazione di categoria cosa ne pensate?
Noi siamo fieri di aver iniziato questo percorso oltre 20 anni fa. Ricorderete quel progetto Sircom, che era un progetto di allargamento della città in quella direzione. Noi siamo stati contrari fin dall’inizio e siamo stati quelli che hanno impugnato gli atti e siamo quelli che continuano a rivendicare con forza la contrarietà a questi progetti. Noi siamo lineari, siamo consapevoli che quella non è una scelta giusta perché va nell’interesse di pochi e non va nell’interesse di molti e non va nell’interesse del bene comune che è un fattore importante perché è un fattore di crescita. Se non creiamo occupazione e sviluppo per tutti sarà difficile andare avanti. Se continuiamo a fare gli interessi di pochi - e questa città purtroppo ne ha di storture per gli interessi di pochi - noi non andremo da nessuna parte. Non si può pensare di continuare ad allargare una città che è stata programmata per 300.000 abitanti ma che di abitanti oggi ne ha 180.000. Uno studio della Regione Puglia dice che tra 20 anni ci troveremo con 150.000 abitanti. E vogliamo allargare la città ulteriormente per interessi di pochi? Se è così stiamo facendo morire il Borgo e le attività per scelta politica, perché qualcuno ha deciso che per interessi di pochi dobbiamo continuare ad allargare la città. Noi non ci staremo mai. Quindi dobbiamo essere capaci tutti di fare una riflessione attenta e noi ci batteremo fino all’ultimo e con tutte le nostre forze, proveremo a portare sui tavoli un pensiero: quello di far rivivere il centro della città con un lavoro di rigenerazione urbana. Se si dovesse avviare una rigenerazione sarebbe un fatto importantissimo per la Città Vecchia e per il Borgo. A proposito: non si parla più del Palazzo degli Uffici. Sono anni che è così, siamo ridicoli. Spendiamo milioni di euro per tante altre cose e nessuno si impegna per Palazzo degli Uffici. Per concludere, quella di Confcommercio è una battaglia non di principio ma di fatti.
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