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la protesta

"Lo sciopero degli ombrelloni"

Sulle spiagge ombrelloni chiusi per protesta

Fiba Federazione Italiana imprese Balneari Confesercenti e Sib Sindacato Italiano Balneari Confcommercio hanno organizzato il 9 agosto una giornata di sciopero dal tema emblematico:  “se il Governo e il Parlamento vanno in ferie… noi chiudiamo gli ombrelloni!”

I balneari insomma in assenza di una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana e dopo 14 anni di rinvii e 2 anni di chiacchere dicono "Basta!".

Secondo la Fiba Federazione Italiana imprese balneari, “i bacini balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, hanno visto una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale” così ha sintetizzato Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti.

Anche Antonio Capacchione presidente del SIB Sindacato Italiano aderente a FIPE Confcommercio è dello stesso avviso: abbiamo registrato – in tutta Italia - una massiccia partecipazione allo “sciopero degli ombrelloni”, una forma di protesta gentile.

Anche a Taranto è stata registrata una grande adesione, al di sopra delle aspettative, all’iniziativa di sensibilizzazione voluta e organizzata da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. Testimoni di questa grande adesione  Vincenzo Leo presidente provinciale del SIB (che ha parlato di un 90 per cento di adesioni) e Marco Lippolis presidente provinciale FIBA.

Insomma a parte alcune defezioni di altre associazioni o prese di posizione diverse, il 9 agosto dalle 7:30 alle 9:30 ombrelloni chiusi più o meno dappertutto, a macchia di leopardo.

Ma la protesta si è sentita, anche se la questione è ancora molto aperta e confusa: secondo la linea del Governo attuale, e nonostante le sentenze del Consiglio di Stato,  le attuali concessioni – come è noto – devono essere considerate valide fino al 31 dicembre 2024.

Con Gianluca Piotti, Proprietario Yachting Club e consigliere SIB

In verità ci sarebbe spazio per alcune deroghe in presenza di contenziosi o altre cause oggettive.

E sintomatico è il messaggio rivolto ai frequentatori delle spiagge, da parte delle due principali organizzazioni Sib Confcommercio e Fib Confesercenti: “noi balneari abbiamo deciso di confermare lo stato di agitazione della categoria con una prima giornata di sensibilizzazione. Siamo costretti a protestare per salvaguardare le nostre aziende e, con esse, la balneazione attrezzata italiana che costituisce un modello di successo che il mondo ci invidia. Tutto ciò rischia di essere mortificato dall’assenza di un provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana tutelando il lavoro e le aziende di chi ha avuto il solo torto di aver creduto nelle leggi dello Stato. Cercheremo di manifestare il nostro dissenso in forme e con modalità che possano arrecare il minor disagio possibile a voi, nostri graditi ospiti. Potremmo incrociare le braccia ma, al momento, manifestiamo il nostro disagio ritardando l’apertura degli ombrelloni alle ore 9:30”.

Con Maurice Toussoun, Turista in vacanza (da Milano)

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