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Riccardo Cucchi: «Troppi soldi, così il calcio sta perdendo l'anima»

La presentazione del libro "Un altro calcio"

Uno sport antico, nato 166 anni fa, che è cambiato davvero, ed in peggio, quando si è trasformato in un grande, ricco - troppo - show televisivo.

Riccardo Cucchi, giornalista, storico volto, e voce, della Rai è stato intervistato a Taranto da Claudio Arrigoni nell'ambito del Festival della Cultura Paralimpica: in piazza della Vittoria si è tenuta infatti la presentazione del suo libro "Un altro calcio è ancora possibile", edito da People.

Cucchi con il suo eloquio pacato ma, all'occorrenza, decisamente graffiante, ha parlato dello sport più amato (ancora?, si chiede) in Italia e nel mondo, e dei valori che - nello spirito paralimpico - deve recuperare, dopo essere stato abbruttito dal fiume di denaro che rischia di travolgerlo. Altrimenti il rischio è che ad allontanarsi siano quei tifosi che dovrebbero essere la vera anima di questo sport.

"Il calcio sta indirizzando il suo sviluppo in una unica direzione: accaparrare soldi" è il monito di Cucchi, che ha stigmatizzato ad esempio la decisione di affidare l'organizzazione dei mondiali di calcio del 2034 all' Arabia Saudita, dopo che si è già disputata un'edizione in Qatar: Paesi che in tema di diritti umani vivono enormi criticità.

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