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La storia
17 Febbraio 2025 - 06:10
La partita dei playoff contro il Latina - Foto Walter Nobile dal sito del Taranto
Undici mesi fa. È cambiato molto, non è cambiato nulla. C'era, e non c'è più, un allenatore amatissimo, Eziolino Capuano. Non c'era, e ci sarà poi per poco, Mark Campbell, con il suo sogno americano e il risveglio tutto tarantino. C'era, e seppur dimissionario c'è ancora, Massimo Giove. C'erano - soprattutto - "problematiche tecnico-informatiche nel generare la documentazione, con rischio di sanzioni": formula creativa riportata in un ormai celebre comunicato stampa che, suo malgrado, ha già un posto nella storia dello sfortunato pezzo di cuore di una città che è il Taranto calcio.
Quattro punti di penalizzazione: l'inizio della fine. Eravamo infelici e non lo sapevamo. La data: 7 marzo 2024. Una tagliola azzoppa la corsa alla promozione in serie B che ubriacava duecentomila anime assetate di calcio, o forse solo di qualcosa che unisse una comunità sempre divisa. In campo undici tarantini tosti, non conta nati dove, in panchina come detto il capopopolo Capuano, corteggiato dai media nazionali e alfiere della rinascita del football nella seconda città pugliese. Oggi il posto che era suo viene occupato da Pino Murgia, e prima era toccato a Carmine Gautieri, Michele Cazzarò, Maurizio Bisignano.
Meno di un anno dopo quel fatale 7 marzo, lo scenario a Taranto è sportivamente parlando apocalittico. Sembra di essere al D-Day, il Giorno del Giudizio, con la possibilità (temuta o auspicata) di estromissione dal campionato dopo una serie di sconfitte senza precedenti, per numero e numeri (5-1, 6-0...). In realtà, non dovrebbe andare così. Certo il condizionale è necessario, ma fonti diverse concordano nel prevedere che l'attuale società oggi ottempererà in parte alle scadenze federali previste. Secondo le indiscrezioni si arriverà a pagare quanto necessario per evitare la cacciata dal torneo in corso, ma potrebbe non bastare - sempre se quanto filtra sarà confermato - a scongiurare un nuovo deferimento ed una possibile pesante penalizzazione da scontare la prossima stagione, quando il club ionico sarà tornato negli inferi della serie D.
O magari in quarta serie non ci sarà non "il" ma "un" club ionico. Non è un mistero che ci si stia muovendo per la nascita di una seconda (cronologicamente) realtà calcistica cittadina, che cominci la propria vita magari dalla Promozione, e completamente slegata dagli attuali assetti proprietari del Taranto.
Le previsioni sarebbe state rispettate: il Taranto evita la radiazione saldando gli stipendi e i contributi relativi ai mesi di settembre e ottobre.
La notizia viene dal media partner del club, Antenna Sud.
Resterebbe in sospeso il pagamento degli stipendi del trimestre novembre-dicembre-gennaio, il che porterebbe ad una nuova penalizzazione, da scontare la prossima stagione.
Il portale TuttoC.com riporta una dichiarazione del direttore generale Rinaldo Zerbo: "Abbiamo pagato gli stipendi fino a ottobre. Inoltre, sono stati pagati i contributi di quattro mensilità, da settembre a dicembre. Ora dobbiamo giocarcela sul campo".
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