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Calcio

Campbell, ultima offerta per il Taranto. Dentro o fuori per Giove

La mossa finale della Apex Capital Global, la drammatica assemblea dei soci del club rossoblù

Melucci e Campbell

Melucci e Campbell

Ore decisive per il Taranto. L'Apex Capital Global, società americana rappresentata dal manager inglese Mark Campbell, ha presentato una "controfferta finale" per l'acquisizione della società sportiva rossoblù.

Il club calcistico ionico vive un momento drammatico, all'ultimo posto con un impietoso -6 in classifica, frutto delle penalizzazioni fioccate in questa stagione. Nell'ultima partita disputata, persa per 5-1 sul campo dell'Altamura, a scendere in campo è stata una squadra di juniores ed under, per effetto dello sciopero dei calciatori professionisti che lamentano la mancata corresponsione degli stipendi. Una protesta annunciata anche per la prossima gara, lunedì con la Casertana.

Massimo Giove

Destinataria della offerta finale di Apex è la famiglia Giove. E sarà inevitabilmente Massimo Giove a dover decidere cosa fare del club che lo vede alla guida da sette anni. La trattativa tra l'imprenditore tarantino e la limited liability company statunitense si è trascinata da ottobre: uno snervante alternarsi tra "accordi (quasi) raggiunti" e "rotture (quasi) definitive". Ma l'impressione è di essere arrivati all'ultimo snodo. 

L'offerta a quanto si è appreso sarebbe stata rifiutata, ma una risposta definitiva è attesa nelle prossime ore, mentre nella mattinata del 31 gennaio si è tenuta una drammatica assemblea dei soci del Taranto FC.

Concordato preventivo o fallimento con ritiro dal campionato: in un clima teso, si è arrivati al duello finale tra l'attuale proprietà e l'aps Taras 706 a.C., il supporters' trust che detiene la minoranza delle quote della società. 

Proprio la ex Fondazione ha fornito un resoconto di quanto avvenuto oggi: assente Massimo Giove, l’amministratore unico del club, in rappresentanza del socio Consultrust e della proprietà, ha informato riguardo all’intenzione di procedere con una richiesta di concordato preventivo, da mettere ai voti in una convocanda assemblea straordinaria da svolgersi davanti ad un notaio da nominare. Una proposta che non ha avuto l'avallo della Taras: per il supporters’ trust «la situazione finanziaria del Taranto FC 1927 è di assoluto dissesto» si legge in una nota e «ogni ipotesi di concordato risulta pertanto inattuabile e non farebbe altro che aggravare ulteriormente le perdite, senza alcuna prospettiva di reale risanamento».

Lo striscione "Liberate il Taranto"

Quale, quindi, la posizione del socio di minoranza del Taranto? «La nostra posizione è netta e irrevocabile: non intendiamo assistere inermi a questa lenta agonia. Abbiamo dovuto subire di tutto, dentro e fuori dal campo, da ultime le umiliazioni di sconfitte indecorose con una squadra composta da ragazzini. Per il bene dei tifosi del Taranto e della sua gloriosa storia, non c'è altra strada che accettare la dolorosa ma inevitabile conclusione di questa vicenda, ovvero il fallimento e il contestuale ritiro dal campionato, uniche azioni che possano permettere alla città di Taranto di ripartire con dignità e con un progetto sportivo serio e sostenibile».

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