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Calcio. Serie C
02 Novembre 2023 - 16:56
Esultanza dei rossoblù al termine del match contro il Messina (foto profilo facebook Taranto Fc 1927)
Entusiasmanti segnali ad alta quota. Il Taranto archivia la pratica Messina, capitalizzando al massimo la gara di recupero della terza giornata al cospetto del pubblico delle grandi occasioni, e vola in quarta posizione, in attesa del duello con la capolista Juve Stabia in programma già domenica prossima, ancora fra le mura amiche dello stadio Iacovone. Un trittico di vittorie consecutive, inanellate in un arco cronologico esiguo, comandato dal calendario e superato in modo impeccabile, per una continuità di rendimento e per un’identità più precisa, aldilà delle accezioni di metamorfosi, che aumentano ed esaltano: il Taranto sta acquisendo sicurezza nell’interpretazione tattica di un definito quanto eclettico 3-4-3, la qualità sinergica e le peculiarità individuali rappresentano la condicio sine qua non di una manovra emergente, pulita, divertente. Lo sviluppo del dialogo palla a terra, la ricerca costante delle verticalizzazioni e della profondità, l’intesa propedeutica a presidiare gli spazi, verticalizzare e creare densità in area di rigore avversaria, ma anche la partecipazione dalle fasce (affidate ancora a Mastromonaco e Ferrara) e la convergenza a supporto dei trequartisti dal moto perpetuo ed alternato (Bifulco e Kanoute, entrambi in magnifico stato di forma), il tutto permeato da un ritmo vertiginoso (nella prima e decisiva frazione di gioco), sottendono al più classico dei punteggi, il 2-0 rifilato ai peloritani e firmato da Alfredo Bifulco, autore di una doppietta da cineteca. Ezio Capuano riconferma in blocco la formazione reduce dal successo nel derby in trasferta con la Virtus Francavilla, con l’unica eccezione del comparto difensivo totalmente over, quindi appannaggio di Antonini centrale supportato al lati da De Santis e Riggio. La linea nevralgica consta di un Calvano pragmatico nell’interdizione quanto elegante nell’impostazione, ma anche di uno Zonta che dispensa la sua classe minuziosa nell’intercettare i palloni e ragionare con precisione e dinamismo, mentre il tridente offensivo risplende per l’intraprendenza e la supremazia ad arretrare, allargare ed ispirare sulla trequarti garantita da Bifulco e Kanoute, a beneficio di un Cianci avvezzo al sacrificio ed alla sostanza. Un approccio propositivo, a tratti devastante, mutuato nel vantaggio siglato al quarto d’ora, quando Riggio effettua un lungo assist dalle retrovie ad innescare Kanoute sul versante mancino; l’ex Avellino confeziona un taglio perfetto a beneficio di Bifulco che, nello spazio stretto, all’altezza del palo opposto, supera la marcatura di Ortisi e realizza al volo con un energico mancino. Il fantasista prelevato lo scorso gennaio dal Padova si consacra al 21’, protagonista di un’esecuzione straordinaria in slalom nei pressi del vertice sinistro, che culmina con un destro raffinato e perentorio che s’insinua alle spalle del portiere giallorosso Fumagalli per il raddoppio degli ionici. “Ritengo che il risultato non sia veritiero per quello che abbiamo prodotto - ha esordito Capuano in conferenza stampa - In ogni partita stiamo creando tantissimo, rischiando pochissimo. E’ una squadra totalmente nuova, in cui i margini di miglioramento crescono in ogni allenamento e poi sono riprodotti nella gara. Questa non è una prestazione estemporanea: è la continuità di tante prove, espressa da un gruppo sano che ha lavorato con abnegazione in ritiro e che oggi si prende qualche soddisfazione. Un risultato può essere anche figlio dell’episodio, più risultati sono frutto di prestazioni importanti”. “Penso che il Taranto attuale sia un bel vedere, uno spot per il calcio - si sbilancia il tecnico rossoblu - Una squadra che aggredisce alta, che gioca, che sa leggere le partite; interpreta in ampiezza ed avanza in verticale. Abbiamo disputato una grande gara, considerando che si gioca ogni tre giorni: beneficiare di una condizione a livello fisico idonea non è da tutti. Siamo contenti, ma non possiamo cullarci troppo: domenica affrontiamo la capolista Juve Stabia, che arriverà più fresca”. Prospettive promettenti per la compagine ionica: “Penso che la squadra sia al 60, massimo 70% delle proprie potenzialità e delle varie argomentazioni tecnico tattiche- ha annunciato il mister- Credo in un 30% ancora di crescita”. Le selezioni meditate ed effettuate in funzione strategica e di conoscenza dell’avversario di turno sono state indovinate: “Quest’anno siamo ripartiti con grandissimi sacrifici, costruendo una squadra con diligenza, prospettica nei tre anni. Al momento, le scelte ci stano dando ragione - ha affermato il trainer rossoblu - Però conosco il calcio: se molli di un attimo, sei finito. La gestione della sconfitta è facile, quella della vittoria è molto difficile: nello spogliatoio non si è festeggiato, perché dobbiamo andare avanti, recuperare energie. Domenica affronteremo una grande squadra, a cui rivolgo i miei complimenti, perché la Juve Stabia è la vera sorpresa del campionato. Forse, a questo punto, mi siedo anch’io al tavolo delle sorprese. Con grande onestà, altrimenti sarei un ipocrita”. Ad Ezio Capuano il merito di aver scommesso, insistito ed ispirato Alfredo Bifulco: “E’ stato massacrato. E’ accaduto anche ad altri calciatori, per esempio Mastromonaco, che sembrava non dover giocare a calcio ed adesso è diventato Dumfries - ha confessato l’allenatore- Ho parlato con Bifulco, l’ho spronato, però l’ho schierato sempre. L’ho voluto fortemente, l’ho bloccato di notte quando stava andando ad Imola. Ho voluto riconfermarlo a tutti i costi, avallato dal presidente Giove che gli ha allungato il contratto. Sarebbe una fase di autocelebrazione troppo semplice. Spesso vinco nelle scelte ed ora me ne godo un’altra azzeccatissima”.
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