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UN INNO AL GELATO
29 Marzo 2025 - 07:22
Molto più di un semplice miscuglio congelato di latte, panna, zucchero e aromi
Il gelato. Solo la parola evoca un universo di sensazioni, un caleidoscopio di colori e sapori che danzano sulla lingua, lasciando dietro di sé una scia di pura beatitudine. Un comfort food universale, amato da grandi e piccini, un simbolo di festa, di convivialità, di una dolcezza che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.
Ma cos’è, in fondo, il gelato? Molto più di un semplice miscuglio congelato di latte, panna, zucchero e aromi. È un’arte, una scienza, una tradizione tramandata di generazione in generazione, un equilibrio delicato di ingredienti che si fondono in una texture vellutata, in un gusto intenso e persistente.
Le origini del gelato si perdono nella notte dei tempi, avvolte da un alone di leggenda. Già gli antichi Egizi, Greci e Romani apprezzavano bevande ghiacciate e sorbetti a base di neve o ghiaccio mescolati con miele, frutta e spezie. Si narra che Nerone inviasse i suoi servi sulle montagne a raccogliere la neve per poi farla aromatizzare con succhi di frutta. Marco Polo, di ritorno dai suoi viaggi in Oriente, si dice abbia introdotto in Italia ricette di sorbetti cinesi, aprendo la strada alla diffusione di queste delizie fredde.
Ma è nel Rinascimento italiano che il gelato, nella forma più simile a quella che conosciamo oggi, inizia a prendere forma. Le corti nobiliari, in particolare quella dei Medici a Firenze, divennero centri di sperimentazione e innovazione, con l’introduzione di latte e panna nella preparazione, conferendo al prodotto una cremosità inedita. Caterina de’ Medici, portando con sé i suoi cuochi fiorentini alla corte di Francia, contribuì a diffondere l’arte del gelato anche oltralpe.
Il XVII secolo vide la nascita delle prime gelaterie pubbliche, a Parigi e in altre città europee, rendendo il gelato accessibile a un pubblico più vasto. Nel corso dei secoli successivi, la tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione del gelato, con l’invenzione di mantecatori sempre più efficienti e la scoperta di nuove tecniche di conservazione.
Oggi, il gelato è un prodotto globale, declinato in infinite varianti di gusto e consistenza. Dai classici intramontabili come la crema, il cioccolato e la fragola, alle creazioni più audaci e innovative che sperimentano abbinamenti inaspettati e ingredienti esotici.
E qui, in questo viaggio attraverso la storia e la cultura del gelato, possiamo idealmente fare una sosta, un piccolo detour che ci conduce verso una terra baciata dal sole, un angolo d’Italia dove la passione per il cibo autentico e i sapori intensi si esprime anche attraverso la sua tradizione gelatiera: la Puglia.
La Puglia, con la sua ricchezza di materie prime di eccellenza, la sua cultura contadina e la sua vibrante tradizione culinaria, offre un terreno fertile per la creazione di gelati unici e indimenticabili. I frutti maturi e succosi che crescono rigogliosi sotto il sole cocente del Salento, come i fichi d’India, le melagrane, le mandorle e le arance, diventano ingredienti preziosi per gelati artigianali che racchiudono l’essenza di questa terra generosa.
Pensiamo al gelato al fico d’India, un omaggio a una pianta simbolo del paesaggio pugliese, con la sua polpa dolce e leggermente acidula che si trasforma in un sorbetto fresco e dissetante. O al gelato alla mandorla, un classico intramontabile, preparato con le pregiate mandorle di Toritto, dal sapore intenso e aromatico. E ancora, il gelato all’olio extravergine d’oliva, un’audace e sorprendente creazione che esalta le note fruttate e leggermente piccanti dell’oro verde pugliese.
Le gelaterie artigianali pugliesi sono spesso custodi di antiche ricette di famiglia, tramandate di generazione in generazione, che utilizzano ingredienti semplici e genuini per creare gelati dal sapore autentico e inconfondibile. La passione per la qualità si traduce nella scelta di latte fresco, panna di alta qualità, frutta di stagione e ingredienti locali, spesso provenienti da aziende agricole del territorio.
Ma il legame tra la Puglia e il gelato non si ferma agli ingredienti. C’è anche un’atmosfera, un modo di vivere che si sposa perfettamente con il piacere di gustare un buon gelato. Le passeggiate serali nei borghi antichi, le chiacchiere in piazza, le serate estive all’aperto: ogni momento diventa un’occasione per concedersi una pausa golosa, un piccolo lusso quotidiano che allieta l’anima.
Sedersi ai tavolini di una gelateria artigianale in un caldo pomeriggio estivo, con il profumo dei fiori d’arancio nell’aria e il suono delle cicale in sottofondo, e gustare lentamente un cono o una coppetta di gelato fatto con amore è un’esperienza che va oltre il semplice atto di mangiare. È un momento di relax, di convivialità, di connessione con il territorio e con le sue tradizioni.
Ma torniamo al filo conduttore che lega indissolubilmente il gelato al piacere, indipendentemente dalla sua provenienza geografica. Il piacere del gelato è un piacere immediato, primordiale, che affonda le sue radici nel nostro bisogno innato di dolcezza e gratificazione. È un piccolo lusso accessibile a tutti, un momento di evasione dalla routine, una coccola che ci concediamo per prenderci cura di noi stessi.
Il gelato ha anche una forte valenza emotiva e affettiva. È legato a ricordi felici dell’infanzia, alle gite in famiglia, alle serate con gli amici, ai primi amori. Il sapore di un certo gusto di gelato può riportarci indietro nel tempo, rievocando sensazioni ed emozioni sopite.
Inoltre, il gelato è un piacere versatile, adatto a ogni occasione. Un cono da passeggio per una giornata di shopping, una coppa elaborata per una cena speciale, un semplice sorbetto per rinfrescarsi durante una calda giornata estiva. C’è sempre un gelato perfetto per ogni momento e per ogni stato d’animo.
E poi c’è l’aspetto sociale del gelato. Condividere un gelato con qualcuno è un gesto semplice ma significativo, un modo per creare un legame, per condividere un momento di gioia. Le gelaterie diventano spesso luoghi di incontro e di socializzazione, dove ci si ritrova per chiacchierare, ridere e godersi la compagnia reciproca.
In un mondo sempre più frenetico e complesso, il gelato rappresenta un piccolo rifugio di semplicità e di piacere autentico. Un momento per staccare la spina, per abbandonarsi alla dolcezza e alla spensieratezza. Un promemoria che la felicità si può trovare anche nelle piccole cose, in un cono croccante ripieno di crema vellutata, in un sorbetto fresco che ci disseta e ci rinfresca.
Il gelato rimane un simbolo universale di gioia, di piacere e di quella dolcezza che rende la vita un po’ più bella. E se questo piacere ha il profumo dei limoni della Costiera Amalfitana, il sapore delle mandorle pugliesi o il colore vibrante dei frutti di bosco trentini, tanto meglio. Perché in ogni cucchiaino di buon gelato c’è un pezzetto d’Italia, un frammento di storia, un’esplosione di gusto e, soprattutto, una promessa di felicità.
Quindi, la prossima volta che vi troverete di fronte a un invitante banco di gelati, non esitate. Lasciatevi tentare dai colori, dai profumi, dalla promessa di un piacere semplice ma profondamente appagante. Scegliete il vostro gusto preferito, quello che vi incuriosisce di più, quello che vi ricorda un momento felice. Assaporate ogni sfumatura, ogni consistenza, ogni nota di dolcezza. Perché in quel piccolo gesto c’è tutta la magia del gelato: la capacità di regalarci un istante di pura beatitudine, un piccolo assaggio di felicità.
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Testata: Buonasera
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