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Infortuni: Siamo Tutti Uguali?
29 Marzo 2025 - 07:20
Ascolta i segnali che ti invia e non esitare a consultare un professionista
Amiamo muoverci, fare sport, sentirci attivi. Ma a volte, un movimento sbagliato, uno sforzo eccessivo o semplicemente la “sfortuna” possono portare a un infortunio. Ci siamo mai chiesti perché alcune persone sembrano più predisposte di altre a farsi male? E soprattutto, cosa possiamo fare per tenere lontani questi intoppi?
La verità è che, per quanto possiamo sentirci invincibili, il nostro corpo ci parla costantemente. Spesso, i piccoli fastidi, le tensioni muscolari o una sensazione di stanchezza persistente possono essere dei veri e propri “segnali” che ci avvertono che qualcosa non va. Ignorarli è un po’ come guidare con la spia dell’olio accesa: prima o poi, il motore potrebbe avere dei problemi.
Non siamo tutti uguali di fronte agli infortuni. Alcune condizioni possono renderci più vulnerabili:
• La “memoria” del corpo: Chi ha già subito infortuni in passato, nella stessa zona o altrove, potrebbe avere una maggiore probabilità di recidiva o di sviluppare nuovi problemi. Le strutture indebolite o una riabilitazione incompleta possono lasciare delle “cicatrici” che aumentano la fragilità.
• La “forma fisica” è fondamentale: Un corpo poco allenato, con muscoli deboli e poca flessibilità, fatica di più a sopportare gli sforzi, anche quelli quotidiani. Iniziare un’attività intensa senza una preparazione adeguata è un po’ come chiedere a un motore freddo di andare subito al massimo.
• L’”età” porta saggezza (e qualche acciacco): Con il passare degli anni, i nostri tessuti tendono a perdere un po’ di elasticità e i tempi di recupero possono allungarsi. Questo non significa rinunciare al movimento, ma semplicemente ascoltare di più il nostro corpo e adattare l’attività.
• Le “abitudini” contano: Una postura scorretta mantenuta a lungo, movimenti ripetitivi eseguiti male, o anche un’alimentazione poco equilibrata possono indebolire il nostro sistema muscolo-scheletrico nel tempo.
• La “genetica” (in parte): Anche se non è l’unico fattore, la nostra predisposizione genetica può influenzare la robustezza dei nostri tessuti connettivi, come tendini e legamenti.
Imparare ad ascoltare il nostro corpo è il primo passo per la prevenzione. Ecco alcuni segnali da non sottovalutare:
• Rigidità mattutina: Sentirsi “legati” al risveglio, soprattutto a livello delle articolazioni, potrebbe indicare un’infiammazione o una mancanza di mobilità.
• Dolori “leggeri” ma persistenti: Un fastidio che compare dopo l’attività fisica e non scompare in fretta, o un dolore sordo che ci accompagna durante la giornata, non vanno ignorati.
• Sensazione di debolezza: Sentire che un muscolo o un’articolazione non “tiene” come dovrebbe può essere un segnale di affaticamento o di un problema sottostante.
• Limitazione del movimento: Notare di non riuscire più a compiere un gesto con la stessa ampiezza di prima può indicare una rigidità o un problema articolare.
• “Scricchiolii” o “click” anomali: Anche se non sempre dolorosi, rumori strani durante il movimento possono essere un segnale di usura o di un’instabilità articolare.
Fortunatamente, abbiamo molti strumenti a nostra disposizione per prenderci cura del nostro corpo e ridurre il rischio di infortuni:
• Esercizio fisico regolare e “intelligente”: Mantenere il corpo attivo è fondamentale, ma è importante farlo in modo graduale e adeguato al nostro livello di preparazione. Iniziare piano, aumentare progressivamente l’intensità e la durata, e variare le attività per non sovraccaricare sempre le stesse zone.
• Non sottovalutare il “potere” del riscaldamento e del defaticamento: Spesso, presi dalla fretta o dall’entusiasmo, saltiamo queste fasi cruciali. Il riscaldamento prepara gradualmente muscoli e articolazioni all’attività, aumentando l’afflusso di sangue e migliorando l’elasticità. Il defaticamento, con esercizi di stretching leggero, aiuta a smaltire le tossine prodotte durante lo sforzo e a ridurre la rigidità muscolare post-esercizio, contribuendo significativamente alla prevenzione degli infortuni a lungo termine.
• Stretching e flessibilità: “allunga la vita” dei tuoi muscoli: Dedicare del tempo allo stretching aiuta a mantenere i muscoli elastici e le articolazioni mobili, riducendo il rischio di strappi e contratture.
• Rinforzo muscolare: “pilastri” per le tue articolazioni: Muscoli forti e ben allenati supportano meglio le articolazioni, le proteggono dagli stress e migliorano la stabilità.
• Ascolto attivo del corpo: il tuo miglior alleato: Imparare a riconoscere i segnali che il nostro corpo ci invia e agire di conseguenza è fondamentale. Non ignorare il dolore, concediti il riposo necessario e non aver paura di rallentare o modificare l’attività se necessario.
• Alimentazione equilibrata e idratazione: il “carburante” giusto per il tuo corpo: Una dieta ricca di nutrienti essenziali e una corretta idratazione forniscono al nostro corpo l’energia e i materiali necessari per funzionare al meglio e recuperare dagli sforzi.
• Riposo adeguato: il tempo per “ricaricare le batterie”: Durante il sonno, il nostro corpo si ripara e si rigenera. Dormire a sufficienza è cruciale per la salute dei nostri muscoli e delle nostre articolazioni.
• Postura corretta: “allineati” per stare meglio: Prestare attenzione alla postura sia da seduti che in movimento può prevenire sovraccarichi e tensioni muscolari.
• Attenzione all’ambiente: “sicurezza” prima di tutto: Indossare scarpe adatte all’attività, fare attenzione al terreno di gioco o di lavoro, e utilizzare attrezzature appropriate possono ridurre il rischio di incidenti.
Ricorda, non siamo condannati agli infortuni. Prendersi cura del proprio corpo con consapevolezza e costanza è il modo migliore per mantenerlo forte, flessibile e pronto ad affrontare le sfide di ogni giorno. Ascolta i segnali che ti invia e non esitare a consultare un professionista in caso di dubbi o problemi persistenti. Un corpo sano è un corpo che si muove felice!
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