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CAROSINO
23 Dicembre 2024 - 11:57
Un particolare dell’opera del maestro Denis Conte
Non solo presepio ma oramai vera e propria realizzazione artistica-tecnologica di questa particolare vera e propria arte rappresentativa. E’ potuto accadere a quanti, affascinati dal tam tam della gente, hanno già avuto modo di recarsi in questi giorni nel castello D’Ayala Valva e sono rimasti letteralmente estasiati dalla visione di un grande presepe, sì tradizionale ma meccanico ed elettronico. L’evento natalizio in questione è stato realizzato dal mastro presepaio Denis Conte per la prima volta nella sala superiore del palazzo marchesale di Carosino e non va considerato come uno dei diversi lavori artigianali che fanno bellavista in tanti luoghi “estranei” alle nostre case.
L’inaugurazione del presepe del maestro Denis Conte
Sarebbe assai riduttivo racchiudere la passione pura e semplice di un giovane trentenne intento a escogitare nuovi modi per costruire il presepe: lo ha meccanicizzato e curato attraverso accorti movimenti dei suoi figuranti utilizzati per le scene della natività. Proprio per questo motivo nel nostro caso non è nemmeno possibile definire questo presepio come una particolare mostra di artigianato natalizio locale la quale, grazie a semplici materiali uniti alla fantasia, riescono a diventare rappresentazioni in movimento di una natività di incredibile fattura.
Non manca, ovviamente, il messaggio intrinseco che l’autore ha voluto lanciare con la sua opera nello scenario del presepe offerto nella splendida cornice del castello D’Ayala Valva: ”Ritroviamo la Speranza nelle Mura del Quotidiano”. Questo il titolo dell’opera data dal maestro Denis Conte il quale pone l’accento su questo particolare momento storico che viviamo. Dunque alla fine sempre lui, il presepe, ma questo di Denis Conte va visitato nel senso letterale del termine. Va cioè visto ed esplorato con lo sguardo centimetro per centimetro e senza accelerare il passo, con la giusta cadenza dell’osservatore attento, che si ferma a scrutare e dà peso ed importanza a ciò che guarda. E allora sono i minimi particolari, oltre al tutto il contesto, ad attirare il visitatore man mano che si incammina quasi fosse lì presente, ad esempio nel costrutto di una stanza del caseggiato del presepe o nella bottega del falegname o in quella del panificio. E poi ecco avanzare ai nostri occhi il laghetto con piccoli pesci veri al suo interno che vi sguazzano e con i pescatori intenti a calare le reti con la cesta del pescato fresco (anche questo in movimento) o il nonnino attempato a pescare con la canna che si alza e si abbassa per capire se c’è stato l’abboccamento.
Minuzioserie, piccoli particolari, che si scostano dal classico presepe napoletano, perché a muoversi ad esempio non è il corpo ma busto, braccia, persino respiro del personaggio. C’è il solito legnaiolo (in movimento anche lui che con alcuni colpi d’ascia abbatte un piccolo albero che cade) che finisce per attirare in una sorta di passeggiata degli sguardi, i quali accolgono molte delle diverse evocazioni lavorative, sempre in movimento, come il fabbro, il pastore con relativo gregge, il mugnaio, la lavandaia con i panni stesi che gocciolano, ecc. ecc. A un certo punto la vista del visitatore incrocia la vera e propria natività, realizzata in una semplice stanza-pagliaio di un casolare e, se ci si avvicina di più, è possibile anche scorgere il movimento corporeo del bue e dell’asinello che scaldano il bambino Gesù.
Ma, come detto, è assai difficile descrivere quanta attenzione e dedicazione personale Denis Conte ci mette in queste realizzazioni, come nelle tante altre dei presepi casalinghi costruiti nel passato. Una passione che, ci ha confessato l’artista, ha sempre avuto sin da piccolo, specializzandosi ultimamente nel presepe meccanico con personaggi in movimento. E’ quasi un bisogno che egli avverte e comincia a impossessarsi del giovane artista appena arriva l’autunno, quando inizia la progettazione del presepe e cominciano le fasi di preparazione, che lo vedono passare intere giornate a curare ogni particolare.
Un vero esempio di particolare arte presepistica in circolazione a Carosino che, oltre ai cittadini locali, quest’anno è stata adeguatamente valorizzata con una pubblica esposizione indirizzata pure a diversi visitatori delle cittadine limitrofe.
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