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L’APPUNTAMENTO

Notte di Natale a Mar Piccolo

La suggestiva processione a mare di Gesù Bambino nella nottata della Vigilia e le sue origini

Processione Gesù Bambino

Una delle passate edizioni della suggestiva processione

Ritorna la notte della vigilia di Natale la processione a mare di Gesù Bambino, a cura della basilica cattedrale di San Cataldo. La suggestiva traversata a mare fu ripresa nel 2015 da mons. Emanuele Ferro, parroco della basilica cattedrale di San Cataldo dopo lunga interruzione, dal periodo in cui il Bambinello veniva portato su una zattera trascinata dai sub per Mar Piccolo.
La venerata immagine del Bambinello uscirà alle ore 22 dalla chiesa di San Giuseppe, accompagnata dalle confraternite della città vecchia e dagli equipaggi del Palio di Taranto, al suono delle tradizionali pastorali eseguite dalla banda musicale “Santa Cecilia”, per percorrere via Garibaldi, strada Garibaldi, piazza Fontana, ponte di pietra fino a piazzale Democrate. Tanti gli abitanti dell’Isola che, interrotti i tradizionali giochi, si affacceranno al passaggio del Bambinello per una preghiera e ascoltare la “pastorale”. Dopo un momento di raccoglimento, Gesù Bambino sarà portato a bordo della motonave di Kyma Mobilità Amat che, mollati gli ormeggi, sarà attesa al largo dai mezzi della Capitaneria di Porto e dei Vigili del fuoco, dai pescherecci delle cooperative marittime e dalle barche del Palio di Taranto. Dopo un breve giro per Mar Piccolo, il corteo di imbarcazioni imboccherà il canale navigabile per lo sbarco alla banchina del castello aragonese. Si salirà fino alla cappella di San Leonardo dove sarà in attesa l’arcivescovo il quale, indossati i paramenti, porterà fra le braccia il Bambinello per piazza Castello e via Duomo, nella suggestiva cornice delle luminarie natalizie e delle fiaccole portate dagli atleti del Palio di Taranto. In cattedrale l’arrivo di Gesù Bambino sarà accolto nel silenzio, alla sola luce delle candele. Dopo la proclamazione delle Opere di Misericordia e la lettura della Calenda di Natale, si intonerà il “Gloria” per dare inizio alla celebrazione eucaristica.

L’antica partecipazione dei pescatori

Ha origini lontane la partecipazione dei pescatori alla processione del Bambinello nella notte di Natale. Ne racconta lo studioso Alfredo Majorano, cui è intitolato il museo etnografico a Palazzo Pantaleo. Gesù Bambino usciva alle prime ore del giorno di Natale quando era ancora oscuro dalla chiesa della Trinità in via Duomo (ora demolita), atteso da una piccola folla che man mano cresceva con il far del giorno. Volentieri, per riscaldarsi un po’, lungo il percorso si sostava ai bar, che aprivano anzitempo, per assaporare un caffè corretto da un goccio di anice. Lungo la Marina i pescatori attendevano il passaggio della processione alla luce dei “frezzeliedde”: un arnese di ferro, di forma cilindrica, con una lunga asta di legno, entro cui si accendeva legna resinosa per rischiarare il mare durante la pesca notturna. Chissà come doveva essere bello quello spettacolo di luci!
Carmelo Spagnolo Rochira, nel numero unico “U Tarandine (Natale 1931)” così descrisse poeticamente quei momenti:
“La via della Marina, avvolta in pallidi raggi lunari, ha movimento insolito. Le caratteristiche casette della via della Marina, che si specchiano nel Mar Piccolo, hanno illuminate le finestre, piene di gerani e di rampicanti, e sono avvolte in una leggiera nebbia argentea e fosforescente, come in un vel di nozze trapunto di stelle. Mar Piccolo sembra di latte, come nei racconti delle fate. La sua superficie, specchio di fine cristallo, è solcata da mille e mille fasci di luce, che danno riflessi abbaglianti, pieni di scintille di fuoco. Il lastricato, umido, della strada sembra un artistico mosaico di pietre preziose e di oro; un mosaico, inciso sopra una gigantesca scatola di ebano levigato e lucente. Il paesaggio della via della Marina è un angolo di paradiso avvolto nella luce della luna; luce scialba di sogno, dai colori strani. I pescatori, vestiti a festa, vegliano: seduti sulle loro imbarcazioni, tirate a riva, fumano, silenziosi e pazienti nelle pipe di creta; guardano il mare, il loro mare, pieno d’incanti; e le finestre illuminate nell’alta notte. Mezzanotte, i rintocchi delle campane echeggiano ai quattro venti, mentre, come in un vortice, girano, ripetentesi sino allo stordimento, le note delle pastorali di Paisiello, di Costa, di D’Ammacco: musiche di zampogne, di violini, di piani che accompagnano il canto appassionato delle belle tarantine, dal profilo greco:
“Agghie nate per far’amore/Bambenijedde ruba-core,/M’è rubate ‘u core mie/Bambenijedde amate mie…”.
I pescatori silenziosi, pieni di fede, vegliano accanto al loro mare, ad aspettare la processione. Verso l’alba, come in una visione di sogno, passa la processione. I pescatori, nel silenzio assoluto, con la fronte illuminata da un raggio di luna, commossi si inchinano. In quel silenzio, v’è tutta la profondità della loro fede, senza confine”.

‘U Bammine curcate’ in processione la mattina di Natale

La mattina di Natale il Bambinello (“’U Bammine curcate”) uscirà daccapo in processione a cura della confraternita della Trinità, nella caratteristica mozzetta rossa con la “cozza San Giacomo” sul petto, simbolo dei pellegrini che si recavano a San Giacomo di Compostela. Cullato dalle pastorali tarantine eseguite dalla banda musicale “Santa Cecilia”, il Bambinello muoverà dalla basilica di San Cataldo alle ore 10.30 e percorrerà via Duomo, piazzetta San Costantino, postierla Vianuova, via Garibaldi, via Sant’Egidio, via Di Mezzo, pendio La Riccia, piazza Castello, via Duomo, con rientro in chiesa.

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