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SALUTE

Soluzioni innovative per l’implantologia dentale in caso di atrofia ossea mascellare

Grazie ai progressi della chirurgia implantologica, esistono diverse soluzioni che permettono di superare questa limitazione

dott. Mattia De Giovanni

L'atrofia ossea mascellare, una condizione in cui l’osso della mascella o della mandibola è insufficiente per supportare gli impianti dentali tradizionali

Uno dei problemi più comuni in implantologia dentale è l’atrofia ossea mascellare, una condizione in cui l’osso della mascella o della mandibola è insufficiente per supportare gli impianti dentali tradizionali. A molti pazienti viene detto che “non c’è abbastanza osso” per inserire impianti, portandoli a credere che la riabilitazione implantare non sia possibile. In realtà, grazie ai progressi della chirurgia implantologica, esistono diverse soluzioni che permettono di superare questa limitazione.

Impianti dentali innovativi per superare la carenza ossea

Quando l’osso non è sufficiente, si possono utilizzare impianti dentali che sfruttano aree alternative di ancoraggio:

Impianti zigomatici: si ancorano all’osso zigomatico, una struttura solida e resistente, permettendo di evitare lunghe procedure di rigenerazione ossea. Sono ideali per i pazienti con gravi atrofie mascellari. La loro applicazione è indicata soprattutto nei casi di edentulia totale del mascellare superiore e può rappresentare una soluzione definitiva senza necessità di innesti ossei.

Impianti pterigoidei: vengono inseriti nella zona pterigoidea, dietro il mascellare superiore, offrendo un’ottima stabilità senza necessità di innesti ossei. Questo tipo di impianto consente una riabilitazione fissa anche in condizioni di grave atrofia posteriore del mascellare superiore.

Impianti transinusali: passano attraverso il seno mascellare per ancorarsi nelle zone posteriori del mascellare, una soluzione valida in caso di riassorbimento osseo. Questa tecnica sfrutta l’osso disponibile nelle pareti laterali del seno mascellare, evitando la necessità di innesti voluminosi e riducendo i tempi di trattamento.

Impianti transnasali: si inseriscono attraverso la cavità nasale e si ancorano a strutture ossee più profonde, offrendo un’alternativa efficace per la riabilitazione in pazienti con grave atrofia. Questa tecnica è particolarmente utile nei settori anteriori del mascellare superiore, dove la disponibilità ossea è limitata.

Impianti iuxtaossei o sottoperiostei: vengono posizionati sopra l’osso ma sotto il periostio, adattandosi perfettamente alla conformazione ossea del paziente. Sono indicati nei casi di grave atrofia, quando non è possibile eseguire innesti ossei o utilizzare impianti tradizionali. Questi impianti vengono realizzati su misura tramite tecnologia CAD/CAM, garantendo un’ottima stabilità e integrazione con i tessuti circostanti.

Tecniche di rigenerazione ossea

Oltre agli impianti speciali, esistono diverse tecniche di rigenerazione ossea per aumentare la disponibilità ossea:

Innesti ossei: prevedono l’utilizzo di osso autologo (del paziente), omologo (donatore) o biomateriali per ricostruire il volume osseo. L’innesto può essere effettuato con osso prelevato da siti intraorali (come il mento o il ramo mandibolare) oppure da siti extraorali (come l’anca o la tibia) nei casi di atrofia grave.

Rigenerazione ossea guidata (GBR): utilizza membrane biocompatibili per proteggere e favorire la crescita di nuovo osso. Questa tecnica è particolarmente efficace per difetti ossei localizzati e permette di ottenere un aumento del volume osseo in tempi relativamente brevi.

Espansione di cresta: si effettua quando la cresta ossea è troppo sottile, permettendo di aumentare il volume disponibile per l’inserimento degli impianti. Questa tecnica prevede la separazione delle cortecce ossee e la loro progressiva espansione, consentendo l’inserimento degli impianti senza necessità di innesto osseo.

Rialzo del seno mascellare: una tecnica chirurgica utilizzata per aumentare l’altezza dell’osso nella regione posteriore del mascellare superiore. Questa procedura prevede il sollevamento della membrana sinusale e l’inserimento di materiale da innesto, creando così un volume osseo adeguato per l’inserimento degli impianti dentali.

Carico immediato: riabilitazione rapida e funzionale

Una delle innovazioni più importanti nell’implantologia moderna è il carico immediato, che consente di applicare una protesi provvisoria sugli impianti nello stesso giorno dell’intervento. Questa tecnica è particolarmente indicata per gli impianti zigomatici, pterigoidei e iuxtaossei, che offrono una stabilità primaria elevata. Il carico immediato permette ai pazienti di ripristinare rapidamente la funzione masticatoria e l’estetica, riducendo i tempi di trattamento e migliorando notevolmente la qualità della vita.

Riabilitazione dell’intera arcata con 4 o 6 impianti

Un’ulteriore soluzione efficace per i pazienti con grave atrofia ossea è rappresentata dalle tecniche di riabilitazione dell’intera arcata con 4 o 6 impianti dentali, a seconda delle necessità biomeccaniche del caso. Con questa metodologia, gli impianti vengono posizionati strategicamente per garantire una distribuzione ottimale delle forze masticatorie, riducendo la necessità di innesti ossei.

Riabilitazione con 4 impianti: prevede l’inserimento di due impianti anteriori dritti e due impianti posteriori inclinati, massimizzando l’utilizzo dell’osso residuo e permettendo l’applicazione immediata della protesi fissa.

Riabilitazione con 6 impianti: utilizzata nei casi in cui sia necessaria una maggiore stabilità e distribuzione delle forze masticatorie, migliorando la durata e la resistenza della protesi nel tempo.

Queste tecniche consentono una riabilitazione fissa e duratura, evitando soluzioni mobili scomode e migliorando il comfort e la qualità della vita del paziente.

Conclusione: una soluzione per ogni paziente

Molti pazienti a cui viene detto che “non c’è osso” possono in realtà beneficiare di soluzioni avanzate che permettono di ottenere una riabilitazione implantare fissa. Gli impianti zigomatici, pterigoidei, transinusali, transnasali e iuxtaossei, uniti alle tecniche di rigenerazione ossea, al carico immediato e alla riabilitazione con 4 o 6 impianti, rappresentano strumenti fondamentali per restituire ai pazienti la possibilità di masticare correttamente e sorridere con sicurezza.

*Medico Odontoiatra

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