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Sindrome da rientro

Prova il metodo delle 7 S anti back-to-work blues

La sensazione di forte stress, percepita, è una condizione di concreto malessere psicofisico

Prova il metodo delle 7 S anti back-to-work blues

Prova il metodo delle 7 S anti back-to-work blues

 “Le vacanze non sono mai tanto necessarie quanto nel giorno in cui si è rientrati da una” Diceva bene Ann Landers!

Ritornare alla routine quotidiana, al lavo­ro ed alle scadenze, può creare una vera e propria condizione di malessere psicofisi­co. Secondo la società di endocrinologia, ben il 45% degli italiani soffrirebbe della cosiddetta sindrome da rientro, altri­menti nota col termine anglofono “back-to-work blues”.

Ma in cosa consiste questa condizione? Quanto può durare? Come si può risolvere?

LA “SINDROME DA RIENTRO”

La sensazione di forte stress percepita al rientro dalle vacanze è una condizione diagnosticabile di concreto malessere psicofisico, causata da un brusco cambia­mento della quotidianità.

Il passaggio dalla libertà, dai luoghi e dai ritmi vacanzieri, ad una giornata fatta di la­voro, scadenze e routine incalzante, genera uno scossone emotivo, generalmente tran­sitorio, ma con una sintomatologia concre­ta e forte.

QUALI SONO I SINTOMI?

Il back-to-work-blues non è una vera e propria patologia, ma si tratta di una con­dizione transitoria strettamente correlata alla sindrome di adattamento che si inne­sca ogni volta che dobbiamo affrontare un cambiamento significativo nel nostro stile di vita. Si tratta di una risposta psicofisiolo­gica al passaggio improvviso dai ritmi len­ti vissuti durante il periodo delle vacanze agli impegni, alle responsabilità ed ai pen­sieri quotidiani. Durante questo periodo di assestamento, ci si può sentire incapaci di concentrarsi, fisicamente appesantiti e psi­cologicamente impreparati ad affrontare i doveri e gli impegni abituali. Solitamente questi sintomi spariscono da soli non ap­pena il corpo e la psiche si riabituano alla routine.

Di seguito alcuni effetti su mente e corpo:

  • Apatia;
  • Sbalzi d’umore;
  • Stanchezza;
  • Stordimento;
  • Senso di affaticamento fisico;
  • Difficoltà a concentrarsi;
  • Emicrania;
  • Diffusi dolori muscolari;
  • Sonno difficile e scarso;
  • Problemi digestivi.

Uno stato di persistente malinconia e tri­stezza può accompagnare il ritorno “al dovere” in ambito lavorativo e personale. Tendenzialmente, questi sintomi tendono a regredire autonomamente nel giro di circa 2 settimane, con il progressivo riadatta­mento individuale.

QUANDO LA SINDROME DA RIENTRO

DIVENTA UN VERO PROBLEMA?

La “tristezza post-vacanza” è molto ricor­rente e del tutto “fisiologica”, tuttavia se i segni su corpo e mente persistono oltre le tempistiche di un normale riadattamento, essi potrebbero essere il segnale di proble­matiche latenti più serie, da indagare con il medico di base o uno psicologo.

Si consideri che il caldo eccessivo dell’e­state appena trascorsa può aver influenzato negativamente il sonno anche durante le vacanze, costituendo il presupposto per un “riposo mancato” che si trascina ancor di più al momento del rientro lavorativo.

Inoltre, l’abuso della tecnologia - cui sia­mo sempre più sottoposti - può essere essa stessa causa dell’aumento di nervosismo e frustrazione.

La sindrome da rientro, sottolineiamo, può colpire chiunque, indipendentemente dal sesso o dalla tipologia di lavoro svolta. Gli studi, tuttavia, hanno dimostrato una maggiore incidenza in individui tra 25 e 45 anni, con professioni ad alto contenuto intellettuale.

IL METODO DELLE 7 S

Per aiutare a mantenere i benefici tonifi­canti della pausa estiva, potrebbe essere utile prendersi del tempo (1 o 2 giorni) dopo il ritorno a casa, prima di iniziare a lavorare. Rientrare nella “normalità” non deve precludere la possibilità di ritagliarsi ancora degli spazi all’aria aperta per fare passeggiate o attività fisica

Fondamentale è mantenere preservato un atteggiamento di cura e di attenzione verso se stessi.

Questo aiuta a ricordarci che ogni persona ha le proprie necessità ed i propri bisogni. E’ necessario riconoscerli e rispettarli. Per questo motivo potrebbe essere utile intro­durre delle nuove abitudini che rispondono in modo più specifico a nuove esigenze.

Affrontare il ritorno al lavoro con una mentalità positiva e concentrata sulle bellezze che la vita ha da offrire è un altro fattore essenziale.

Il metodo delle 7 S, adatto a grandi e pic­cini, consiste in 7 consigli pratici per af­frontare il rientro.

Questa Check-List corrisponde ad un “promemoria” per rendere la transizione da “vacanza” a “normalità” più agevole e meno drastica. Solo così ritroviamo un nuovo equilibrio post-vacanza.

  1. SLOW. Tra l’ultimo giorno di vacanza e l’effettivo rientro a lavoro sono sempre consigliabili almeno 1-2 giorni di “defa­ticamento”, dove ritrovare il focus prima di rientrare nel caos, rimettere ordine e ri­trovare la direzione. Il trucco è fare tutto “lentamente” e riprendere la routine in maniera graduale ed inizialmente più leg­gera (ridurre al massimo meeting e straor­dinari);
  2. SLEEP. I ritmi sonno/veglia cambiano durante il tempo libero e con la fine dell’e­state occorre prestare attenzione alla rego­larità degli orari perché un buon riposo è fondamentale per affrontare al meglio lavoro e scuola.
  3. SPORT. L’attività sportiva ed un’ali­mentazione sana aiutano a rinnovare le energie, migliorare il riposo notturno, liberare il corpo dalle tossine e favorire il buon umore.
  4. SUN. Solo perché non si è più in vacan­za, non vuol dire che dobbiamo dimenti­carci la luce del sole! Ogni giorno bisogna ritagliarsi del tempo per esporsi all’aria aperta (magari approfittando almeno della pausa pranzo) e può essere utile organizza­re gite fuoriporta nei weekend.
  5. SIMPLIFY. Tutto ciò che non è vitale, può aspettare. Semplificare la vita vuol dire rinunciare a combattere alla massima velocità quando c’è ancora bisogno di tem­po per ricaricare le batterie!
  6. SELF CARE. Aver cura di sé signifi­ca dedicare del tempo a sè stessi, spostare il focus sulle esigenze personali. Seguire il proprio ritmo, sintonizzarsi sui propri bisogni e rispettarli, ascoltare ciò che vive dentro di noi. Lasciare spazio alle emozio­ni e a ciò che ci fa stare bene.
  7. SAVING. Comincia a risparmiare per la prossima vacanza e focalizzati sui prossimi obiettivi!

  • Psicologa Clinica
  • Business & Life Coach
    IG: laura_menza_ psicobenessere
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