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Salute e benessere
19 Luglio 2024 - 06:23
Depressione estiva
Non sempre vacanze estive e felicità vanno a braccetto. Se da un lato richiamano alla nostra memoria giorni spensierati e liberi all’insegna del gioco e dell’avventura, dall’altra diventano un miraggio e ci arriviamo arrancando come viandanti nel deserto per poi accorgerci che nulla è davvero “dissetante” come avevamo sognato, ma che in realtà è fonte di stress, tristezza e frustrazione.
In estate, attanagliati dal clima torrido, i ritmi di vita inevitabilmente si modificano. Gli hobbies si riducono o vengono completamente sospesi, l’attività sportiva è meno sostenibile, le città si svuotano, molte attività chiudono e le amicizie potrebbero essere meno presenti. L’estate può essere una possibilità d’incontro con l’altro, ma anche con noi stessi. Un incontro che non necessariamente si rivela così piacevole.
LE ORIGINI DEL FENOMENO
Le vacanze così come le conosciamo sono diventate una possibilità, un diritto solo recentemente. Per i nobili e benestanti sono iniziate agli inizi del ‘900, ma solo negli anni Sessanta la villeggiatura diventa realtà per una larga maggioranza di italiani. La durata media del riposo si allunga. Le fabbriche chiudono e le città si svuotano. E si comincia a parlare di esodo.
L’estate, nell’immaginario collettivo, diventa sinonimo di felicità, benessere, allegria e spensieratezza e libertà. Il tempo del riscatto dal lavoro e dall’immobilità invernale. Assistiamo, invece, ad un paradosso che alcuni di noi vivono: quello di avvertire disagi emotivi, tono dell’umore basso e stress. Non esiste un Summer Blues, ma esiste la depressione estiva, stagionale che può essere inquadrata all’interno del SAD (Seasonal Affective Disorder), ovvero il disturbo affettivo stagionale. Si tratta di un disturbo depressivo ciclico, che esordisce nella stagione primaverile per avere il picco in estate e per poi risolversi nelle stagioni invernali. Si tratta di una condizione clinica che può compromettere significativamente la qualità di vita dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo e comportamentale.
E’ un tipo specifico di disturbo dell’umore caratterizzato da tono dell’umore basso, apatia, diminuzione della libido, difficoltà del sonno, cambiamenti nell’appetito, stanchezza mentale e fisica, difficoltà di concentrazione, senso di confusione, irritabilità, irrequietezza ed agitazione. Rispetto alla depressione invernale, la depressione estiva non ha ricevuto la stessa attenzione da parte della ricerca. Considerata meno invasiva probabilmente a causa della credenza secondo cui in estate si debba essere a tutti i costi felici e spensierati. La depressione affettiva stagionale si acuisce in estate per cause psicologiche, sociali ed anche climatiche. Può essere diagnosticata come tale solo se ricorrono almeno cinque dei sintomi elencati dai manuali di psichiatria. In questo caso è opportuno rivolgersi ad uno specialista sia per la diagnosi sia per un percorso di cura. Chi sviluppa questo tipo di disturbo tende ad isolarsi, vive con dispiacere e senza una autentica condivisione la gioia degli altri, facendo aumentare il senso d’inadeguatezza, di solitudine e vuoto.
Angoscia e senso di abbandono possono essere ulteriori vissuti percepiti. Parallelamente la comunità scientifica si interroga già da tempo sulla correlazione clinica tra depressione e caldo estivo e sull’ipotesi che i sintomi depressivi aumentino in estate a causa dell’innalzamento delle temperature. Un ulteriore fenomeno indagato recentemente è quello dell’eco- ansia o solastalgia, ovvero l’aumento di stati ansiosi dovuti alle preoccupazioni innescate dalla crisi climatica. Ma non bisogna confondere la depressione con la demoralizzazione. Sicuramente il cambiamento radicale della routine, il bilancio estivo, la sospensione dell’attività lavorativa e, in alcuni casi, dei propri hobby, la difficoltà nel programmare il numero di ore senza impegni, le partenze di amici e lo svuotamento delle città, possono far perdere i propri punti di riferimento e far nascere un senso di vuoto difficile da colmare e da gestire. In alcune persone la domanda “cosa farai questa estate?” può evocare sensazioni di fastidio ed ansia.
Come possiamo contrastare questi vissuti? Intanto distinguendo tra una condizione transitoria di demoralizzazione e un episodio depressivo vero e proprio. Agire preventivamente ed essere consapevoli dell’innescarsi di alcuni vissuti e dinamiche può aiutare ad adattarsi in modo morbido ai cambiamenti che sopraggiungono. Porre la dovuta attenzione ai segnali che il nostro corpo ci invia, essere consapevoli dei cambiamenti ambientali e climatici che sopraggiungono nel corso dell’anno, avere cura di se stessi prendendosi il tempo necessario per adattarsi affinché si possa godere pienamente del periodo delle vacanze, sono tutte modalità che ci permettono di non arrivare impreparati all’estate e di fronteggiare con successo eventuali criticità. Affrontare queste sensazioni con uno specialista può aiutare a comprendere come fare fronte ai sintomi grazie anche ad una serie di piccoli suggerimenti in grado di ripristinare un’omeostasi interna e di stabilire delle sane e buone abitudini: occorre avere un’alimentazione equilibrata, un’accurata igiene del sonno attraverso il seguire delle regole, avere una routine scandita da orari regolari, avere cura del proprio corpo, praticare uno sport e concedersi delle attività piacevoli slegate dai doveri. Da un punto di vista squisitamente emotivo bisogna:
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