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Salute
05 Luglio 2024 - 07:44
Boom tra i giovani: +50% gonorrea, +20% sifilide
Con l’arrivo dell’estate tornano puntualmente al centro dell’attenzione le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST): in primo luogo l’Hiv, ma anche le epatiti virali, il papilloma virus e le infezioni batteriche causate da clamidia, gonorrea e sifilide. Queste ultime, in particolare, hanno registrato un maggior incremento dei contagi, soprattutto tra i giovani.
È il quadro emerso in occasione della 16esima edizione di Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research), svoltasi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha evidenziato un trend in aumento delle IST, sottolineando l’importanza della prevenzione e dell’informazione.
I DATI IN ITALIA
Secondo i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle IST coordinati dal Centro Operativo Aids dell’Iss (che non raccoglie i dati di tutti i casi di Ist in Italia, ma solo una “punta dell’iceberg”), sono in aumento soprattutto le infezioni batteriche causate da clamidia, gonorrea e sifilide. In particolare, nel 2022, i casi di gonorrea segnalati al sistema di sorveglianza sono stati circa 1200, con un incremento del 50% rispetto agli 820 casi del 2021. I casi di sifilide, invece, sono passati da 580 nel 2021 a 700 nel 2022, segnando un aumento del 20%.
“Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%”, ha sottolineato Barbara Suligoi, direttrice Coa dell’Iss. Anche la clamidia ha visto un aumento del 25%, passando da 800 casi nel 2019 a 993 nel 2022. “L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l’infezione è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono per lungo tempo”, ha aggiunto.
GIOVANI: LE POSSIBILI CAUSE DELL’AUMENTO DEI CASI
Oltre a una scarsa informazione sulle IST diffusa nella popolazione generale, vi sono diversi fattori che contribuiscono all’aumento dei casi tra i giovani. Molti giovani non sanno dove reperire informazioni accurate sulle Ist né dove eseguire i controlli necessari. Di norma si affidano al web per informazioni, trovando fonti spesso inaffidabili.
“Questi elementi avviano un circuito di non consapevolezza, che aumenta esponenzialmente nei momenti di socialità, in cui si abbassa la soglia della prudenza, con la perdita delle inibizioni e delle protezioni. Inoltre, alcuni ragazzi fanno uso di droghe o di chemsex, ma, considerando queste attività occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio. Servirebbe quindi una maggiore informazione, un’educazione all’affettività a livello scolastico, percorsi chiari sul territorio per chi abbia bisogno di una consulenza tempestiva in caso di sospetto di aver contratto una IST”.
I SINTOMI PIÙ FREQUENTI
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oggi si conoscono oltre 30 diversi patogeni, tra batteri, virus, protozoi, e parassiti, responsabili delle IST. Quanto alla sintomatologia, come sottolineato in un approfondimento pubblicato sul portale Epicentro a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), le diverse IST presentano segni e sintomi comuni.
Tra i più frequenti, l’Istituto Superiore di Sanità segnala secrezioni anomale dei genitali, dolore pelvico, comparsa di prurito e di lesioni di qualunque tipo nella regione dei genitali, dell’ano o della bocca, pollachiuria, disuria, dolore e sanguinamento durante e dopo i rapporti sessuali. Tuttavia, spesso le Ist possono essere asintomatiche o manifestarsi con sintomi molti lievi, quindi i soggetti infetti potrebbero non esserne consapevoli e trasmettere l’infezione attraverso rapporti sessuali non protetti.
PREVENZIONE
La prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgere delle infezioni sessualmente trasmissibili. Ci sono diversi modi per ridurre il rischio di sviluppare queste malattie. Innanzitutto, l’astensione dall’attività sessuale a rischio, oltre alle vaccinazioni che possono prevenire infezioni come il Papillomavirus umano (HPV) e le epatiti A e B. È anche importante evitare l’uso di droghe e l’abuso di alcol, il cui effetto può favorire l’adozione di comportamenti sessuali azzardati o pericolosi.
dott. Giacinto Casciano
• Infettivologo
• Internista
• Epatologo
Già Sostituto Direttore Reparto Malattie Infettive Ospedale di Matera
Direttore Sanitario del Centro Medico Polispecialistico Santa Lucia di Statte
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