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Salute
19 Aprile 2024 - 07:23
Assistenza sanitaria: rilanciare o smantellare
Èsempre più evidente la necessità di un profondo cambiamento sanitario, sociale e formativo nella gestione delle malattie croniche verso un modello di promozione della salute, con l’obiettivo di ridurre il numero di persone malate garantendo loro uno stato di buona salute e un più lungo periodo di benessere riducendo nel contempo la crescente spesa sanitaria. Infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’80% delle patologie cardiovascolari e del Diabete mellito, ed almeno il 40% delle malattie oncologiche, si possono prevenire cambiando gli stili di vita.
Circa il 60% della nostra salute è influenzata dal contesto sociale, dalle dinamiche familiari e comunitarie, oltre che dai trattamenti ospedalieri. Attraverso la prevenzione la quasi totalità delle cardiopatie, del diabete mellito tipo 2 e degli ictus, oltre che una parte dei tumori e delle demenze si possono prevenire risparmiando ingenti risorse di denaro pubblico a vantaggio dello sviluppo economico e del benessere sociale. A questo scopo è necessario sempre di più una politica di promozione della salute e di alfabetizzazione sanitaria che favorisca stili di vita sani. Le Case comunitarie della salute possono oggi offrire spazi di attività teoriche e pratiche finalizzate alla promozione della salute, fungendo nel contempo da centri di aggregazione sociale per contrastare il crescente problema della solitudine e dell’isolamento sociale, fenomeni che impattano profondamente sul benessere individuale e familiare.
Obiettivo deve essere una crescente consapevolezza sulla salute e sul benessere lungo l’arco dell’intera vita. Anche le Scuole e l’Università devono concorrere a questa promozione del cambiamento, trasmettendo conoscenze e competenze pratiche sui meccanismi e gli interventi che collegano stile di vita a salute e benessere: l’attività fisica, l’alimentazione, le diete, l’attività cognitiva, relazionale emozionale e relazionale. Un processo educativo e formativo quindi che considera la Salute un bene comune di valore inestimabile e che coinvolga singoli individui, famiglie, istituzioni educative, aziende, Servizi Sanitari Pubblici e privati, organizzazioni religiose e sociali, associazioni del terzo Settore, l’intera comunità. Promuovere quindi una “salute cronica” contribuendo ad edificare una società più sana e sostenibile per assicurarci un futuro migliore per tutti. Sono proprio questi gli obiettivi dell’Agenda 2030 che prevedono fortemente di potenziare il benessere e la salute delle popolazioni, che comunque devono essere tutelati.
Ogni persona deve avere il diritto, la possibilità e le garanzie per vivere in salute, senza privazioni, possibilmente all’interno di un ecosistema non inquinato. La medicina e la scienza, negli ultimi decenni, hanno fatto notevoli progressi tali da aumentare l’aspettativa di vita e ridurre drasticamente le cause di decesso più comuni. Si registra un lento ma progressivo avanzamento delle condizioni di benessere legati all’igiene, a nuove cure ed ai vaccini efficaci. Nonostante i progressi, la strada per un equo benessere e salute è ancora lunga. Persistono profonde disparità sociali e ritardi sia nei Paesi poveri e sia nei Paesi più industrializzati ed è necessario chiudere ogni divario per garantire a tutte le persone il diritto ad una vita sana.
Secondo l’Agenda 2030 i sistemi sanitari dovranno assicurare Salute e Benessere per tutti, raggiungendo i seguenti traguardi:
• Ridurre la mortalità materna globale a meno di 70 casi ogni 100mila bambini nati vivi;
• Ridurre la mortalità neonatale entro 12 casi ogni 1.000 bambini nati vivi e la mortalità dei bambini sotto i cinque anni entro i 25 casi ogni 1.000 bambini;
• Vincere la lotta contro le epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali, combattere epatite e malattie trasmissibili;
• Ridurre di un terzo la mortalità causata da malattie non trasmissibili utilizzando prevenzione e trattamenti efficaci;
• Prevenire e trattare l’abuso di sostanze;
• Garantire a tutti l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva;
• Raggiungere una copertura sanitaria universale, con accesso ai servizi essenziali di assistenza, medicinali di base e vaccini;
• Ridurre il numero di morti e malattie causati da sostanze chimiche, contaminazione ed inquinamento;
• Finanziare la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per malattie trasmissibili e non, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
dott. Giacinto Casciano
• Infettivologo
• Internista
• Epatologo
Già Sostituto Direttore Reparto Malattie Infettive Ospedale di Matera
Direttore Sanitario del Centro Medico Polispecialistico Santa Lucia di Statte
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